• Galani veneziani


    I Galani veneziani sono una prelibatezza antica e tradizionale che ha radici profonde nella storia di Venezia. Questi dolci croccanti e leggeri sono diventati un simbolo del Carnevale veneziano, portando con sé secoli di tradizione e segreti culinari. In questo articolo esploreremo la storia dei Galani veneziani, scopriremo la ricetta tradizionale e i suoi ingredienti segreti, parleremo delle varianti creative di questo dolce e vi guideremo alle migliori pasticcerie della città per assaggiarli. Preparatevi a lasciarvi tentare dalla bontà di questi irresistibili dolci veneziani.

    La storia dei Galani Veneziani: una prelibatezza antica

    La storia dei Galani Veneziani risale a secoli fa e rappresenta una prelibatezza antica della cucina veneziana. Questi dolci sono tradizionalmente preparati durante il periodo del Carnevale, ma la loro origine è molto più antica. Si dice che abbiano radici nel Medioevo, quando venivano preparati come simbolo di abbondanza e prosperità. Inizialmente erano fatti con farina, uova e zucchero, ingredienti facilmente reperibili nella città lagunare. Nel corso dei secoli, la ricetta dei Galani si è evoluta e sono stati introdotti nuovi ingredienti e varianti creative. Oggi, questi dolci sono caratterizzati da una pasta sottile e croccante, spolverata con zucchero a velo. La loro forma rettangolare o a rombo rende i Galani riconoscibili tra le specialità dolciarie veneziane. Ancora oggi, i Galani Veneziani sono considerati un simbolo del Carnevale di Venezia e sono amati sia dai locali che dai visitatori in cerca di autentiche prelibatezze veneziane.

    La ricetta tradizionale dei Galani: segreti e ingredienti

    La ricetta tradizionale dei Galani è un vero tesoro culinario che affonda le sue radici nella storia di Venezia. Questi dolci, conosciuti anche come crostoli o chiacchiere in altre regioni d’Italia, sono una prelibatezza tipica del Carnevale veneziano. La loro preparazione richiede pochi ingredienti ma molta cura e pazienza. La pasta viene realizzata con farina, uova, zucchero e burro, che vengono impastati insieme fino a ottenere una consistenza liscia ed elastica. L’impasto viene steso sottile e tagliato a strisce o forme fantasiose prima di essere fritto in olio bollente. Una volta dorati, vengono spolverati con zucchero a velo e serviti come dolce irresistibile. La ricetta tradizionale dei Galani è tramandata di generazione in generazione, custodita gelosamente dalle famiglie veneziane che desiderano preservare la genuinità e il sapore autentico di questo dolce tradizionale.

    I Galani Veneziani in occasione del Carnevale

    I Galani Veneziani in occasione del Carnevale sono una tradizione antica e amata nella città lagunare. Durante questa festa colorata e spensierata, i Galani diventano un must assoluto. Questi deliziosi dolci fritti, chiamati anche frappe o chiacchiere in altre regioni d’Italia. Realizzati con una pasta leggera e croccante, che viene poi fritta fino a raggiungere una doratura perfetta. La loro forma ricorda dei piccoli nastri intrecciati, ma ciò che li rende ancora più speciali è la glassatura di zucchero a velo che li ricopre generosamente. I Galani Veneziani durante il Carnevale sono disponibili in numerose pasticcerie della città, dove gli abitanti e i visitatori possono assaporare questa prelibatezza tradizionale. Non c’è niente di meglio che gustare un Galani appena fritto, ancora caldo e profumato, mentre si passeggia per le strade animate dai costumi e dalle maschere del Carnevale veneziano.

    Varianti creative dei Galani: dalla glassatura al ripieno

    Le varianti creative dei Galani offrono una gustosa rivisitazione di questo dolce veneziano tradizionale. Oltre alla classica glassatura con zucchero a velo, i Galani possono essere arricchiti con ripieni deliziosi. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di crema pasticcera, cioccolato fuso o marmellata al loro interno, donando un tocco di morbidezza e sapore inaspettato. Alcuni pasticceri si spingono oltre, proponendo galani farciti con frutta fresca, come fragole o lamponi, che conferiscono una nota di freschezza al dolce. Inoltre, è possibile trovare varianti salate dei Galani, con ripieni come formaggio cremoso o prosciutto cotto. Queste varianti creative sono ideali per chi desidera sperimentare nuovi gusti e sorprendere il palato durante il Carnevale di Venezia.

    Dove assaggiare i Galani a Venezia: le migliori pasticcerie della città

    Se stai cercando un posto dove assaggiare i Galani a Venezia, non devi cercare molto lontano. La città è famosa per le sue deliziose pasticcerie che offrono questa prelibatezza antica. Una delle migliori pasticcerie in cui puoi gustare i Galani è Pasticceria Tonolo. Situata nel sestiere di Dorsoduro, questa pasticceria storica vanta una ricetta tradizionale tramandata di generazione in generazione. Qui potrai assaporare dei Galani croccanti e fragranti, preparati con ingredienti di alta qualità. Un’altra opzione da considerare è la Pasticceria Rizzardini, situata nel sestiere di Cannaregio. Questa pasticceria è famosa per la sua glassatura perfetta e la varietà di ripieni disponibili, che vanno dal classico zucchero a velo alla crema pasticcera e al cioccolato fondente. Entrambe le pasticcerie offrono un’esperienza autentica per gli amanti dei Galani, permettendoti di immergerti nella tradizione veneziana durante il Carnevale o in qualsiasi momento dell’anno.

    I Galani Veneziani sono un tesoro culinario che affonda le sue radici nella storia millenaria di Venezia. La loro ricetta tradizionale, tramandata di generazione in generazione, è un segreto custodito gelosamente dalle pasticcerie veneziane. Durante il Carnevale, i Galani diventano la delizia per eccellenza, conquistando i palati di residenti e turisti con la loro leggerezza e croccantezza.

    Ma non sono solo i classici Galani a farla da padroni, le varianti creative spaziano dalla glassatura al ripieno, offrendo una gamma di sapori sorprendenti. Per gli amanti dei dolci, scoprire dove assaggiare i Galani a Venezia è un vero e proprio pellegrinaggio gastronomico. Le migliori pasticcerie della città si sfidano per offrire il Galani più gustoso e autentico. Ma oltre alla bontà dei Galani, c’è qualcosa di ancora più prezioso: la tradizione e l’arte della pasticceria veneziana. Ecco perché vale la pena immergersi in questa esperienza unica, per scoprire non solo un dolce prelibato, ma anche una parte importante della storia e cultura veneziana.

  • Ricetta Pandoro

    Il Pandoro è un dolce natalizio italiano, famoso per la sua forma a stella a otto punte e la sua consistenza morbida e leggera. Le sue origini risalgono al 1894, quando il pasticciere veronese Domenico Melegatti creò una variante del già noto panettone, utilizzando ingredienti semplici come farina, burro, zucchero e uova. Da allora, il Pandoro è diventato uno dei dolci più amati e diffusi durante le festività natalizie in Italia e nel mondo. Preparare il Pandoro fatto in casa può sembrare complicato, ma con la giusta ricetta e qualche consiglio utile, sarà possibile sorprendere i propri ospiti con un dolce irresistibile e genuino.

    Origini e storia del Pandoro, il dolce natalizio italiano

    Secondo la leggenda, il nome Pandoro deriverebbe dal termine “pan d’oro”, che significa pane dorato, in riferimento alla sua colorazione dorata e luminosa. Tuttavia, l’origine del dolce è stata oggetto di molte discussioni e controversie tra gli esperti. Alcuni sostengono che la ricetta del Pandoro sia stata ispirata a un dolce veneziano chiamato Nadalin, mentre altri lo fanno risalire alle tradizioni gastronomiche della città di Verona. Ciò che è certo è che il Pandoro è diventato rapidamente un simbolo delle festività natalizie italiane, apprezzato per la sua forma elegante e la sua delicatezza.

    Negli anni ’20, il Pandoro fu incluso nella lista dei prodotti tipici italiani e nel 2005 ottenne anche il marchio di qualità europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta), a conferma della sua importanza culturale e culinaria nel panorama italiano. Oggi, il Pandoro viene preparato in diverse varianti e versioni, ma resta sempre un dolce amatissimo da grandi e piccoli durante le feste di fine anno.

    Gli ingredienti necessari per la ricetta del Pandoro fatto in casa

    Per preparare il Pandoro fatto in casa, occorrono pochi e semplici ingredienti, ma di alta qualità. La ricetta prevede l’utilizzo di farina 00, burro, zucchero, uova, lievito di birra fresco e una scorza grattugiata di limone biologico. Inoltre, per rendere il dolce ancora più goloso e profumato, si possono aggiungere alcuni ingredienti facoltativi come il rum o la vaniglia.

    La scelta degli ingredienti è fondamentale per ottenere un Pandoro soffice e fragrante, quindi è importante acquistare prodotti freschi e di buona qualità. In particolare, la farina deve essere ben setacciata per evitare grumi e il burro deve essere a temperatura ambiente per facilitarne l’incorporazione nell’impasto. Una volta preparati tutti gli ingredienti e mescolati insieme, l’impasto dovrà riposare per diverse ore prima della cottura nel forno. Con questi semplici accorgimenti e con la giusta dose di pazienza e passione, sarà possibile creare un Pandoro fatto in casa perfetto per le festività natalizie.

    Il procedimento dettagliato per preparare il Pandoro perfetto

    Preparare il Pandoro perfetto richiede alcune attenzioni e una certa esperienza in cucina. Una volta che gli ingredienti sono stati misurati con precisione, è necessario mescolarli insieme in una ciotola grande, lavorando l’impasto con le mani fino a ottenere una massa omogenea e liscia. A questo punto, occorre lasciar riposare l’impasto coperto da un panno umido per circa 6 ore, affinché possa lievitare correttamente.

    Dopo la prima lievitazione, si dovrà rilavorare l’impasto aggiungendo ulteriore burro fuso e rimetterlo a lievitare per altre 3 ore. Infine, si potrà trasferire l’impasto nella forma del Pandoro, precedentemente imburrata e infarinata, e cuocerlo in forno a 180°C per circa 40-45 minuti. Una volta sfornato, il Pandoro andrà lasciato raffreddare completamente prima di poter essere decorato con zucchero a velo o servito al naturale. Seguendo attentamente questi passaggi e utilizzando gli strumenti giusti come le bilance pesapersone e le fruste elettriche, sarà possibile preparare un Pandoro fatto in casa da far invidia ai migliori pasticceri.

    Consigli utili per la cottura e la conservazione del Pandoro fatto in casa

    Per ottenere un Pandoro fatto in casa perfetto non basta solo seguire la ricetta e il procedimento corretto, ma occorre anche prestare attenzione alla cottura e alla conservazione del dolce. Durante la cottura, è importante non aprire troppo spesso il forno per evitare sbalzi di temperatura che potrebbero compromettere la lievitazione del Pandoro.

    Inoltre, se si vuole evitare che il dolce si bruci sulla superficie, si può coprire la forma con un foglio di alluminio durante gli ultimi 10 minuti di cottura. Per quanto riguarda la conservazione, il Pandoro andrà avvolto in carta forno o pellicola trasparente e riposto in un luogo fresco e asciutto. In alternativa, si può conservare il Pandoro in freezer per diverse settimane, facendolo scongelare gradualmente a temperatura ambiente prima di servirlo. Un’ulteriore accortezza consiste nel tagliare il Pandoro a stella solo al momento della consumazione, per evitare che si secchi troppo rapidamente.

    Ideale da gustare con una tazza di cioccolata calda o un bicchiere di spumante: come servire il Pandoro.

    Il Pandoro è un dolce versatile che si presta a diverse occasioni di consumo e si sposa perfettamente con numerose bevande. Per accompagnare il Pandoro fatto in casa, si può optare per una tazza di cioccolata calda fumante, che esalterà il sapore delicato del dolce. In alternativa, si può scegliere di servire il Pandoro con un bicchiere di spumante o vino dolce, creando un abbinamento perfetto tra i sapori.

    Se si vuole rendere ancora più goloso il Pandoro, è possibile farcire le punte della stella con crema pasticcera, Nutella o marmellata di frutta, oppure decorarlo con scaglie di cioccolato fondente o mandorle tostate. Il Pandoro rappresenta quindi un’ottima idea per stupire gli ospiti durante le festività natalizie o per concedersi un momento di dolcezza in qualsiasi momento dell’anno.

  • Frittelle di carnevale veneziane

    Frittelle di carnevale veneziane

    Oggi scopriremo insieme la storia delle frittelle di carnevale veneziane e come preparale nel migliore dei modi. Preparatevi a festeggiare il carnevale come si deve. Con i nostri consigli stupirete amici e parenti con aneddoti su questa gustosissima pietanza . Soprattutto, i vostri commensali si leccheranno letteralmente i baffi dopo aver assaporato le vostre buonissime frittelle.

    Un po’ di storia

    Le frittelle di carnevale sono un dolce tipico della tradizione culinaria veneziana e sono diventate una vera e propria istituzione nel corso dei secoli. Queste deliziose prelibatezze, conosciute anche con il nome di frittole, consistono in un semplice impasto a base di farina, uova, zucchero e latte. L’impasto, diviso in piccole sfere, viene fritto e poi cosperso di zucchero a velo o di altri ingredienti a piacere. La loro storia affonda le radici fin nell’epoca medievale, quando le frittelle erano servite durante i festeggiamenti di carnevale. Venivano consumate a fine pasto o come spuntino sia dalle classi più agiate che dalle più povere.

    Frittelle di carnevale veneziane

    L’antica tradizione delle celebri frittelle veneziane risale come detto al lontano Medioevo, quando la città di Venezia era ancora una delle più potenti repubbliche marinare. Durante i festeggiamenti di carnevale, le famiglie più abbienti organizzavano grandi banchetti per celebrare l’evento, e le frittelle erano uno dei piatti più amati. Con il passare del tempo, queste deliziose prelibatezze divennero sempre più popolari. Grazie alla loro semplicità furono adottate anche dalle classi meno agiate, che le consumavano durante le festività o in occasioni speciali.

    Preparazione delle frittelle di carnevale veneziane

    La preparazione delle frittelle di carnevale veneziane richiede tempo e pazienza, ma i risultati sono davvero sorprendenti. Armatevi di calma e seguite passo passo i nostri consigli per delle frittelle che nessuno potrà dimenticare. Di seguito troverete una facile guida per la preparazione di circa 40 frittelle, fate le dovute moltiplicazioni se ne desiderate di più.

    Gli ingredienti

    • 500 g di farina manitoba
    • 25 g di lievito di birra fresco
    • 150 g di latte tiepido
    • 80 g di burro
    • 2 uova grandi a temperatura ambiente
    • 80 g di zucchero semolato
    • 50 g di grappa
    • 120 g di uvetta sultanina
    • 100 g di pinoli
    • 1 bacca di vaniglia
    • sale
    • olio di arachidi per friggere
    • zucchero a velo per decorare

    Preparazione delle frittelle di carnevale veneziane

    Per prima cosa, bisogna preparare l’impasto. Cominciate con il far sciogliere il lievito di birra versandolo in una piccola parte del latte tiepido. Intanto fate sciogliere il burro e mettete in una ciotola la farina necessaria e aggiungete il composto ottenuto con il lievito ed il latte. Aggiungete poi anche le uova, dopo averle leggermente sbattute, il burro sciolto e lasciato raffreddare, il resto del latte, lo zucchero. Mescolate leggermente e unite anche la grappa, i semi della bacca di vaniglia e un pizzico di sale.

    Frittelle di carnevale veneziane

    Lavorate l’impasto fino a quando non sarà diventato lucido e morbido. Poi preparate l’uvetta mettendola a mollo nell’acqua. Strizzatela, asciugatela e unitela all’impasto assieme ai pinoli. Continuate ad impastare in modo che la distribuzione di uvetta e pinoli sia il più uniforme possibile in ogni parte del composto. A questo punto formate una palla con l’impasto e adagiatela in una ciotola. Lasciatela riposare coperta in un luogo tiepido tra le 2 e le 4 ore. Coprite con pellicola e lasciate lievitare da 2 a 4 ore in un luogo tiepido. Questo permette all’impasto di lievitare e alla farina di assorbire il liquido e di acquisire la giusta consistenza.

    La cottura

    Una volta che l’impasto è pronto, bisogna riscaldare l’olio in una padella a fuoco medio. Deve raggiungere i 170° gradi; se non avete un termometro da cucina versate una piccola porzione di impasto per testare la cottura. Versate quindi delle piccole parti di impasto, grandi all’incirca quanto una noce e fatele cuocere fino a quando diventano dorate. Dopo la cottura, le frittelle vengono scolate su carta assorbente per eliminare l’eccesso di grasso. A questo punto si cospargono di zucchero a velo o di altri ingredienti a piacere, come cacao in polvere, cannella o zucchero vanigliato.

    Gustate le vostre frittelle di carnevale veneziane

    Oggi, le frittelle di carnevale veneziane sono diventate un’istituzione e sono celebrate in tutto il mondo. A Venezia, durante i festeggiamenti di carnevale, le frittelle sono vendute per le strade della città da ambulanti e in pasticcerie, e sono un must per chiunque voglia vivere appieno l’atmosfera di questa magica festa.

  • Ricetta Fugassa veneta

    Ricetta Fugassa veneta

    Scopriamo insieme la ricetta fugassa veneta, un dolce tipico senza il quale non si può festeggiare la Pasqua in Veneto. Si tratta infatti di un dolce, conosciuto anche con il nome di focaccia veneta, che è solito consumare nel periodo pasquale. È perfetto per essere portato come spuntino per i primi pic-nic all’aperto della stagione primaverile.

    La ricetta fugassa veneta è molto simile a quella della tipica colomba pasquale. Da questa si distingue però per la sua forma più simile a quella del panettone. Secondo l’usanza siamo di fronte ad uno di quei piatti detti “poveri” perché veniva preparata dalle famiglie meno abbienti con ingredienti semplici ed economici da reperire.

    Si impastavano assieme farina, uova, burro e zucchero con il lievito in modo da ottenere un impasto dolce e soffice. Come ornamento si utilizzavano perlopiù uva passa o confettini di zucchero. Per un tocco di profumo ed un sapore più intenso, si usava, allora come oggi, aggiungere un po’ di marsala, un vino dolce passito.

    Caratteristiche e ingredienti della Ricetta Fugassa veneta

    ricetta fugassa veneta
    • Tempi: 120 Minuti per la preparazione
      60 Minuti per la cottura
      6-7 Ore di riposo per lievitare
    • Porzioni: 10
    • Difficoltà: Media
    • Calorie: 386 a porzione

    Ingredienti per l’impasto

    • 500 gr di farina manitoba
    • 20 gr di lievito di birra fresco
    • 80 ml di latte
    • 3 uova
    • 100 gr di zucchero semolato
    • 100 gr di burro
    • 1 scorza di arancia
    • 1 scorza di limone
    • 30 ml di Marsala
    • 1 baccello di vaniglia i semi
    • 1 cucchiaino di sale

    Ingredienti per la copertura

    • 1 albume d’uovo
    • 40 gr di zucchero semolato
    • 20 gr di farina di mandorle
    • 2 cucchiaini di liquore amaretto (facoltativo)
    • granella di zucchero qb
    • mandorle qb

    Come si prepara la ricetta fugassa veneta

    Prendete dal frigo uova e burro e lasciate che si temperino. Pesate e organizzate poi tutti gli ingredienti della ricetta fugassa veneta, in modo da averli tutti a portata di mano. In un recipiente occupatevi dell’aroma per la vostra fugassa. Versate il dunque il Marsala e aggiungete i semi della bacca di vaniglia e le scorze di arancia e limone. Girate bene e mettete da parte il recipiente.
    Occupiamoci ora dell’impasto che viene preparato in due fasi. Il primo viene anche chiamato lievitino e, prima che vi si possa aggiungere la seconda parte, deve lievitare a parte. Serve a dare struttura alla focaccia durante la preparazione e la lievitazione finale.

    Preparare il lievitino

    Versate il latte tiepido in un recipiente e unite il lievito di birra, che si scioglierà al suo interno. Unite 20 grammi di zucchero e 50 di farina (togliendoli dal totale). Mescolate bene in modo che si amalgami. Tappate la ciotola con della pellicola e fate lievitare per 60 minuti.

    Trascorsa un’ora aggiungete 150 grammi di farina, 20 di zucchero e un uovo. Impastate energicamente fino a quando tutto si sarà amalgamato in un unico e compatto impasto. Aggiungete un po’ alla volta 30 grammi di burro. Impastate energicamente per 15 minuti poi adagiate il composto in un recipiente e lasciatelo al caldo e tappato per 1,5/2 ore in modo che lieviti fino a raddoppiare le sue dimensioni.

    Il secondo impasto

    ricetta fugassa veneta

    Al primo composto aggiungete 100 grammi di farina, 20 di zucchero e 1 uovo. Ripetete lo stesso procedimento svolto per il primo impasto, lavorando gli ingredienti con l’impasto finchè non si saranno ben uniti. A questo punto aggiungete 30 grammi di burro un po’ alla volta. Continuate a mescolare per 15 minuti fino a che l’impasto non risulti compatto e incordato. Anche questa volta lasciate lievitare, fino al raddoppio, per 1,5/2 ore.

    Una volta lievitato girato l’impasto su una spianatoia e manipolatelo per farlo sgonfiare un po’. Formate una sfera e adagiatela dentro l’apposito stampo di carta. Praticate un taglio ad X sulla cima della vostra fugassa e lasciate di nuovo lievitare fino al raddoppio del suo volume, che avverrà anche questa volta in circa 1,5/2 ore. La vostra ricetta fugassa veneta è quasi pronta, manca solo la copertura.

    La copertura della ricetta fugassa veneta e gli ultimi ritocchi

    Per la preparazione della copertura montate a neve l’albume e aggiungete pian piano lo zucchero. Montatelo per almeno 5 minuti, facendo in modo che il composto diventi fermo. Unite anche la farina di mandorle e il liquore all’amaretto e amalgamate delicatamente. Preriscaldate il forno, statico, impostando la temperatura a 200° C.

    Fate cuocere per 15 minuti poi abbassate la temperatura a 180° e continuate la cottura per altri 30-40 minuti. Se notate che diventa troppo scura, sistemate un foglio di carta stagnola sulla cima. Per verificare la cottura infilzate la fugassa con uno stecchino, se questo rimane pulito allora la vostra ricetta fugassa veneta è pronta. Lasciatela riposare e gustatela in compagnia.

  • Crostoli veneti ricetta

    Crostoli veneti ricetta

    Crostoli veneti ricetta, di cosa si tratta? Cenci, chiacchiere e bugie, ma anche saltasù, fiocchetti, lattughe e frappe. I Crostoli sono pietanza tipica italiana che vanta uno dai più ampi ventagli di nomi. Tradizionalmente preparati nel periodo di carnevale la crostoli veneti ricetta si contraddistingue dalle altre per l’impiego della grappa nell’impasto. Si tratta di dolci fritti, solitamente rettangolari e serviti con zucchero a velo. Gustosi e friabili, sono un must del carnevale e, appena assaggiato il primo non si riesce più a smettere. Vengono preparati con un impasto a base di uova, farina, zucchero, strutto (o burro) e grappa. Da questo impasto si genera una sfoglia gonfia dalla quale ricavare dei rettangoli che vengono poi fritti in abbondante olio bollente. Scopriamo come prepararli passo dopo passo.

    Preparare l’impasto

    Su un piano, sistemate la farina formando una montagnetta. Al suo interno versate lo zucchero, lo strutto o il burro ammorbidito, le uova e la grappa. Amalgamate utilizzando le mani fino a quando l’impasto non raggiunge una consistenza omogenea ed elastica. A questo punto dovreste aver ottenuto una sorta di panetto compatto, dividetelo in 3 diverse parti e, aiutandovi con un mattarello, stendetelo con cura. Dovete ottenere degli strati di pasta alti all’incirca 3 millimetri. Usate poi una rotellina dentellata per tagliare dei rettangoli dall’impasto steso, potete anche usare un coltello tradizionale ma perdereste la forma classica dei crostoli. Incidete infine i rettangoli con un taglio al centro.

    Iniziate a preparare l’olio per la cottura. Per la buona riuscita della crostoli veneti ricetta raccomandiamo l’utilizzo di olio di arachidi. Contando su un punto di fumo a una temperatura più alta infatti è l’ideale per questa ricetta in quanto, servendo molto bollente, si corre meno il rischio di farlo bruciare.

    Crostoli veneti ricetta, la cottura

    Intanto in una padella lasciate scaldare bene l’olio e, una volta che questo diventa bollente, ponete con attenzione i quadretti di pasta appena ottenuti. Mettetene pochi alla volta in modo da non far freddare troppo l’olio e da farli cuocere comodamente e ben separati. Lasciateli cuocere fino a che non avranno raggiunto una colorazione dorata e facendo attenzione a girarli di tanto in tanto in modo che la cottura sia omogenea da entrambi i lati.

    Quando raggiungete la cottura ideale, tirateli fuori dall’olio con un mestolo forato e sistemateli con cura su della carta da cucina assorbente. Queste due ultime accortezze sono fondamentali per eliminare l’olio in eccesso e garantire la giusta fragranza dei crostoli. Prima di servirli dovete aspettare che si freddino. A questo punto siate generosi con un’abbondante spolverata di zucchero a velo. I vostri primi Crostoli veneti sono finalmente pronti per far leccare i baffi a tutti i vostri commensali, siamo lieti di aver contribuito con la nostra crostoli veneti ricetta!

    Crostoli veneti ricetta

    Consigli e conservazione dei Crostoli

    Nel caso in cui l’impasto vi sembri eccessivamente compatto è conveniente mettere del vino bianco frizzante per ammorbidirlo. Potete anche spolverare un cucchiaino di lievito in polvere per aumentarne volume e morbidezza. In questo caso, ricordate di farlo riposare all’incirca per un’ora prima di continuare con la ricetta. Non scordate di fare il taglio al centro dei crostoli prima adagiarli nell’olio. Questa pratica è necessaria per evitare la formazione di bolle d’aria che in fase di frittura finirebbero con il riempirsi d’olio e compromettere la cottura. In questo modo i vostri dolci saranno più delicati e friabili.

    Generalmente consumati a fine pasto, sono ottimi accompagnati da un vino passito. Se volete rimanere nella cultura enogastronomica del veneto il consiglio è quello di sorseggiare un Recioto della Valpolicella. Se vi piacciono le bollicine, la friabilità dei crostoli aiuterà ad esaltare anche un buon prosecco, rigorosamente veneto.

    I crostoli possono essere conservati per due/tre giorni in un sacchetto di carta ben sigillato oppure in una confezione ermetica.

    Qualche curiosità sulla crostoli veneti ricetta

    I crostoli veneti sono dolci di carnevale tipici dell’entroterra veneto e, nonostante siano molto simili, si distinguono dai galani, dolci che riempiono le tavole dei veneziani nello stesso periodo. I crostoli appaiono più voluminosi e meno croccanti rispetto ai galani che sono più sottili e friabili. La diversità è soprattutto nell’impasto e nel modo di stendere il composto, la pasta infatti viene stesa per ottenere una base più sottile.

    La diffusione piuttosto omogenea in tutto il territorio italiano fa di questo dolce tradizionale una vera e propria leggenda. La crostoli veneti ricetta affonda le sue radici fin nell’epoca degli antichi romani, che si dilettavano nella preparazione dei “frictilia”. Si trattava di semplici dolcetti preparati con farina e uova e fritti utilizzando il grasso di maiale. Nell’antica Roma imperiale vigeva l’usanza di celebrare i saturnali, un ciclo di festività dedicate all’insediamento nel tempio del dio Saturno e alla mitica età dell’oro, corrispondente al nostro carnevale. In questo periodo venivano preparati frictilia in quantità elevate perché le scorte dovevano essere sufficienti a coprire tutto il periodo della Quaresima. In quei giorni venivano distribuiti lungo le vie a tutti i cittadini che festeggiavano in giro per la città.

    L’abitudine di preparare questi dolcetti si è tramandata fino ai giorni nostri, concedendo al tempo e alle libertà territoriali di esprimerli in varianti leggermente diversi, come nel caso della crostoli veneti ricetta che impiega la grappa nell’impasto. In Italia è sempre più raro trovare in circolazione questi dolci fritte nel grasso e più in generale la tendenza è quella di usarlo sempre meno nella ricetta, sostituendolo con il burro o altre alternative.

    Se siete interessati ad altri dolci tipici della cucina veneti curiosate nel nostro blog e leggete l’articolo sulla torta sabbiosa ricetta.