• Fritole o frittelle veneziane


    Le fritole o frittelle veneziane sono un’antica prelibatezza che affonda le sue radici nella storia e nella tradizione culinaria di Venezia. Questi dolci sfiziosi, conosciuti anche come zeppole o bomboloni, sono una delizia per il palato e rappresentano un simbolo della gastronomia veneziana. In questo articolo esploreremo la storia e l’origine delle fritole veneziane, scopriremo le varianti regionali presenti in diverse parti d’Italia, sveleremo i segreti e le curiosità sulla loro preparazione e vi guideremo alla scoperta dei migliori posti dove assaggiarle a Venezia. Siete pronti a immergervi nel mondo delle fritole veneziane?

    Le fritole veneziane: un’antica prelibatezza

    Le fritole o frittelle veneziane sono considerate un’antica prelibatezza della tradizione culinaria di Venezia. Questi dolci fritti, che hanno una forma tonda e una consistenza soffice, sono un vero e proprio simbolo della città lagunare. La loro origine risale a tempi antichi, quando Venezia era uno dei principali porti commerciali d’Europa e le spezie esotiche erano molto utilizzate nella cucina locale. Le fritole veneziane sono infatti arricchite con ingredienti come uvetta, pinoli, scorza d’arancia e rum, che conferiscono loro un sapore unico e irresistibile. Oggi, queste prelibatezze sono ampiamente apprezzate dai residenti e dai visitatori di Venezia, che possono assaggiarle nei numerosi locali e pasticcerie della città. Le fritole veneziane rappresentano un’autentica delizia da gustare durante il periodo del Carnevale, ma sono disponibili tutto l’anno per soddisfare i palati più golosi.

    La storia e l’origine delle fritole veneziane

    La storia e l’origine delle fritole veneziane risalgono a tempi antichi e sono strettamente legate alla tradizione culinaria di Venezia. Questi deliziosi dolci fritti hanno origini che affondano le radici nell’epoca della Serenissima Repubblica di Venezia. Si racconta che le fritole fossero preparate per festeggiare il Carnevale, una celebrazione molto importante nella città lagunare. Inizialmente, le fritole erano fatte con ingredienti semplici come farina, uova, zucchero e uvetta. Nel corso dei secoli, sono state apportate diverse modifiche alla ricetta originale, includendo l’aggiunta di ingredienti come il riso, la ricotta o il cioccolato. Oggi, le fritole veneziane sono considerate un simbolo culinario di Venezia e sono ampiamente apprezzate sia dai locali che dai turisti durante il periodo del Carnevale.

    Le varianti regionali in Italia

    Le varianti regionali delle fritole in Italia sono un’interessante testimonianza della ricchezza culinaria del paese. Oltre alle celebri fritole veneziane, esistono diverse versioni regionali di questo dolce. Ad esempio, in Lombardia si trovano le “frittelle di mele”, preparate con mele tagliate a fette e poi immerse in una pastella leggera prima di essere fritte. In Toscana, invece, le frittelle prendono il nome di “cinghialine” e sono realizzate con farina di castagne e ripiene di cioccolato fondente. In Emilia-Romagna, invece, si possono assaporare le “frittelle di riso”, fatte con riso cotto nel latte e poi amalgamato con uova, farina e zucchero. Ogni regione ha la sua versione unica delle fritole, rendendo così questo dolce ancora più affascinante da scoprire e assaggiare durante un viaggio culinario in Italia.

    Segreti e curiosità sulla preparazione delle fritole

    Preparare le fritole veneziane richiede abilità e pazienza, ma anche alcuni segreti che rendono questo dolce ancora più speciale. Uno dei segreti principali è l’uso di lievito naturale anziché il lievito di birra, che conferisce alle fritole una consistenza leggera e soffice. Un altro segreto è l’aggiunta di un pizzico di sale all’impasto, che esalta il sapore degli ingredienti dolci come lo zucchero e l’uvetta. Inoltre, la temperatura dell’olio durante la frittura è fondamentale: deve essere caldo ma non troppo, altrimenti le fritole rischiano di bruciarsi esternamente e rimanere crude all’interno. Curiosamente, tradizionalmente le fritole venivano preparate solo durante il periodo di Carnevale, ma oggi sono disponibili tutto l’anno nei bar e pasticcerie veneziane. Questi piccoli dettagli rendono le fritole veneziane un dolce unico nel suo genere e apprezzato da tutti coloro che amano la tradizione culinaria veneziana.

    Dove assaggiare le migliori fritole veneziane a Venezia

    Se siete a Venezia e volete assaggiare le migliori fritole veneziane, ci sono alcuni posti imperdibili da visitare. Uno di questi è il famoso caffè Florian, situato in Piazza San Marco. Questo storico caffè offre una selezione di dolci tradizionali veneziani, tra cui le fritole, preparate con maestria secondo la ricetta originale. Un altro luogo da non perdere è il caffè Quadri, anch’esso situato in Piazza San Marco. Qui potrete gustare delle fritole veneziane fresche e deliziose, accompagnate da un ottimo caffè o da un bicchiere di prosecco. Infine, se preferite un’atmosfera più informale, vi consiglio di visitare il bacaro Al Merca’. Questo piccolo locale nel cuore del mercato di Rialto serve fritole veneziane autentiche e saporite, perfette per una pausa golosa durante la vostra visita a Venezia.

    Le fritole o frittelle veneziane sono un dolce che racchiude storia, tradizione e sapore in ogni morso. Dalle origini misteriose alle varianti regionali, queste prelibatezze hanno conquistato il cuore di chi le assaggia. Ma ci sono ancora molti segreti da scoprire sulla loro preparazione e molti luoghi da visitare per gustarle al meglio. Le fritole veneziane sono una vera e propria esperienza culinaria che merita di essere vissuta. Ogni morso è un tuffo nel passato, una scoperta di sapori autentici che si tramandano da generazioni. Quindi, lasciatevi tentare dalla curiosità di provare le migliori fritole veneziane a Venezia e scoprite voi stessi tutto ciò che questa delizia ha da offrire. E ricordatevi sempre che l’arte culinaria è un continuo viaggio alla ricerca di nuove esperienze e sapori da assaporare.

  • Calici da vino

    Il Veneto è una regione che vanta una lunga tradizione nella produzione di vini di alta qualità. Tra le sue colline e le sue pianure, si trovano numerose cantine e vigneti che producono alcune delle etichette più apprezzate del nostro Paese. Se sei un amante del vino e ti trovi a scegliere il calice giusto per il tuo vino preferito, questo articolo fa per te.

    Scopriremo insieme come scegliere il calice perfetto per esaltare i sapori del tuo vino veneto preferito e le diverse tipologie di vino prodotte in questa meravigliosa regione. Inoltre, approfondiremo i migliori abbinamenti tra vino veneto e piatti della cucina locale e ti daremo alcuni consigli pratici su come degustare al meglio il tuo vino veneto.

    Calici da vino: come scegliere quello giusto per il tuo vino veneto preferito

    La scelta del calice giusto per il vino veneto che hai deciso di degustare è fondamentale per apprezzarne appieno gli aromi e i sapori. In generale, si può dire che un calice grande e ampio è più adatto ai vini rossi strutturati e tannici, mentre un calice più piccolo e stretto è ideale per i vini bianchi aromatici e fruttati. In ogni caso, esistono diverse tipologie di calici da vino specifici per ogni tipo di vitigno, in grado di esaltare le caratteristiche organolettiche del vino in modo ottimale.

    Ad esempio, per il Prosecco si utilizza un calice a forma di tulipano con una base ampia, mentre per il Soave si preferisce un calice a forma di uovo con una bocca stretta. Se vuoi assaporare al meglio le note speziate del Valpolicella, invece, ti consigliamo un calice a forma di tulipano con una bocca larga. In sintesi, scegliere il giusto calice da vino è un passo importante per godere al meglio delle peculiarità dei diversi vini veneti.

    Le diverse tipologie di vino prodotte in Veneto

    In Veneto vengono prodotte numerose tipologie di vino, ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità. Tra i più famosi ci sono il Prosecco, il Soave, il Valpolicella, l’Amarone e il Bardolino. Il Prosecco è un vino bianco frizzante, prodotto principalmente nelle province di Treviso e di Venezia.

    Il Soave è un vino bianco secco ottenuto dalle uve Garganega, prodotto nella zona collinare del Veneto orientale. Il Valpolicella è un vino rosso leggero e fragrante, mentre l’Amarone è un vino rosso corposo e complesso, ottenuto da uve appassite. Infine, il Bardolino è un vino rosato dal sapore fresco e leggero, perfetto per accompagnare i piatti della cucina mediterranea.

    Queste sono solo alcune delle tante tipologie di vino prodotte in Veneto, una regione che ha saputo valorizzare la sua vocazione vitivinicola attraverso la produzione di etichette di altissima qualità.

    I migliori abbinamenti tra calici da vino veneto e piatti della cucina locale

    Il Veneto è una regione che vanta una cucina ricca di piatti tradizionali, spesso a base di pesce o carne. Ogni tipologia di vino veneto si sposa perfettamente con specifiche pietanze della cucina locale. Ad esempio, il Prosecco è ideale per accompagnare gli antipasti di pesce o i primi piatti a base di verdure, mentre il Soave si presta ad essere abbinato con i piatti di pesce più delicati o i formaggi freschi.

    Il Valpolicella è perfetto per accompagnare i secondi piatti a base di carne rossa, mentre l’Amarone si sposa alla perfezione con i formaggi stagionati e i dessert al cioccolato. Infine, il Bardolino rosato è l’ideale per accompagnare le preparazioni a base di salumi e carni bianche.

    L’abbinamento tra vino e cibo è un momento fondamentale per apprezzare al meglio i sapori del territorio veneto e rendere indimenticabile la tua esperienza gastronomica.

    Come degustare il vino veneto al meglio: consigli pratici

    Degustare i calici di vino al meglio richiede alcune accortezze che permettono di apprezzare appieno le sue caratteristiche organolettiche. Il primo passo è quello di osservare il vino nel calice, notando il suo colore e la sua limpidezza.

    Successivamente, si procede all’analisi degli aromi, sia quelli primari (fruttati), sia quelli secondari (derivanti dalla fermentazione). Durante la degustazione, inizia con un piccolo sorso per valutare la struttura, acidità e retrogusto del vino. Servi i bianchi tra 10°C e 12°C, i rossi tra 16°C e 18°C. Evita profumi o sapori intensi che possano influenzare la percezione dei sapori del vino. Seguendo questi consigli, apprezzerai appieno i vini veneti e renderai indimenticabile la tua esperienza enogastronomica nel Veneto.

  • Ricetta casunziei

    Ricetta casunziei

    Scoprite la ricetta Casunziei, con i nostri consigli potrete preparare anche voi i tipici ravioli veneti e stupire i vostri commensali con tutto il loro gusto. Scoprirete presto che le famose mezzelune venete dal gusto delicato sono piuttosto semplici da preparare e davvero scenografiche.

    Scopriamo cos’è la ricetta Casunziei

    I celebri Casunziei sono dei ravioli tipici delle Dolomiti. Sono diffusi in tutta la zona ma i più buoni sono senza alcun dubbio i tradizionali Casunziei ripieni di barbabietola, specialità simbolo della cittadina di Cortina d’Ampezzo. La località sciistica in provincia di Belluno infatti vanta la ricetta Casunziei più squisita e tradizionale.

    Nello specifico sono dei ravioli a forma di mezza luna, ripieni di barbabietola. La pasta dei ravioli, rigorosamente fresca e all’uovo, viene tirata molto finemente. Visti i suoi ingredienti, viene considerato uno dei più diffusi e gustosi piatti poveri delle Alpi. Il condimento tipico che accompagna questo primo piatto è tradizionalmente una generosa porzione di burro arricchito da semi di papavero.

    I Casunziei, perla della gastronomia di Cortina

    ricetta casunziei

    Sono ottimi per rinvigorirsi e ricaricarsi dopo una intensa discesa in pista da sci o dopo essersi avventurati nella natura per una lunga passeggiata tra i boschi. Che i Casunziei siano tra i piatti preferiti della zona è chiaro fin da subito. Basta una piccola passeggiata per le vie di Cortina infatti per realizzare subito quanto questi ravioli siano una vera e propria attrazione. La ricetta Casunziei infatti appassiona fin da subito turisti e visitatori, quasi quanto le piste da sci e la vita in montagna. Trattorie, locali e rifugi: qualsiasi punto di ristoro di Cortina d’Ampezzo, perla delle Dolomiti, propone i Casunziei, come un vanto della cucina locale. Assaggiarli è un vero e proprio dovere.

    Ogni ristorante generalmente propone, oltre alla ricetta Casunziei tipica, anche la sua personale interpretazione dei Casunziei, in diverse variazioni e personalizzazioni. Come quasi sempre accade nel mondo della tradizione, secondo tutti i migliori rimangono quelli originali. La saporitissima farcitura di barbabietole rosse, finemente macinata e scolata, abbracciata da una pasta sottile e gustosissima, rimane la variante preferita degli abitanti del Veneto e dei suoi visitatori, specialmente se serviti con il classico condimento di burro fuso, parmigiano e semi di papavero.

    Un ultimo dettaglio di questi ravioli unici è una caratteristica che vi farà piacere scoprire. La ricetta Casunziei è semplice e facile da preparare, motivo per cui prepararli a casa vostra non sarà per niente complicato. Seguite la nostra ricetta punto dopo punto e preparatevi a godervi i vostri tipici Casunziei all’ampezzana!

    La ricetta Casunziei per dei ravioli all’ampezzana perfetti

    Ingredienti per 4 persone
    – Barbabietole rosse, patate e una rapa gialla per circa 250 gr in totale
    – 2 Uova
    – 150 gr di Farina 00
    – Burro di malga
    – Semi di papavero

    ricetta casunziei

    Fate cuocere le barbabietole rosse, sbucciatele e sminuzzate finemente con un coltello, il frullatore o la grattugia. Fate scolare il composto in modo che si liberi di tutta l’acqua in eccesso, le rape devono rimanere il più asciutte possibile. Al composto unite la rapa gialla e le patate, anche queste sminuzzate. Aggiungete sale e pepe a piacere. Nel caso in cui il composto vi sembri troppo lento o bagnato, passate del pan grattato su del burro fuso e aggiungetelo all’impasto.

    Proseguite con la ricetta Casunziei preparando una sfoglia fine e soffice di pasta con farina, uova e acqua tiepida. Usate una rondellina per ottenere dei cerchi con un diametro di 8 centimetri. Al centro di ogni circonferenza di pasta così ottenuta, posizionate un cucchiaino abbondante di impasto. piegate i ravioli piegando il cerchio su se stesso. Unite le due parti schiacciando con le dita e fate in modo di eliminare l’aria attorno al ripieno. Usate una forchetta per sigillare bene i bordi del raviolo.

    Immergete i ravioli in acqua salata portata ad ebollizione. Una volta venuti a galla aspettate dai 2 ai 3 minuti prima di scolarli. Liberateli con attenzione da tutta l’acqua di cottura e adagiateli direttamente sui piatti o su un vassoio da portata. Distribuite una generosa spolverata di Grana grattugiato, abbondante burro e semi di papavero e i vostri Casunziei saranno pronti per essere gustati!

    Vi siete innamorati della nostra ricetta Casunziei? Scoprite altri piatti tipici veneti proposti nel nostro blog sul nostro articolo dedicato.

  • Gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta, al contrario di quanto si possa intuire dal nome, sono un primo piatto a base di latte. Sono infatti, realizzati con la fioretta che è una sorta di ricotta liquida. Questo piatto fa parte della tradizione culinaria veneta ed è molto apprezzato in tutta Italia, anche dagli esperti che molto spesso propongono delle varianti moderne.

    Le origini degli gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta, nel dialetto veneto gnochi alla fioreta, sono tipici della valle dell’Agno, e in particolare di Recoaro Terme. Ogni anno viene organizzata una festa paesana che li celebra in tutta la loro bontà per 26 giorni.

    Gli gnocchi sono un piatto molto antico creato dai pastori veneti che avevano la necessità di non andare a intaccare le scorte dei formaggi più quotati. E’ un piatto della tradizione vicentina e ha ricevuto una Denominazione Comunale proprio per la rigorosità nella preparazione della ricetta.

    Pastori e contadini sono le figure che ci hanno tramandato l’arte della cucina contadina caratterizzata dall’impiego di prodotti del territorio sani e senza aggiunta di conservanti. La bontà di questi piatti nasce proprio dai loro prodotti.

    La ricetta tradizionale

    Per preparare gli gnocchi alla fioretta servono questi ingredienti: farina, fioretta, sale e burro. Vediamo in semplici passaggi come preparare gli gnocchi.

    • Innanzitutto, bisogna creare un composto omogeneo mescolando 400 g di farina con 1 litro di fioretta in un recipiente. Il risultato finale sarà simile a una pastella.
    • Poi, in una padella facciamo sciogliere del burro e aggiungiamo qualche foglia di salvia.
    • Mettiamo a bollire dell’acqua con il sale.
    • Nel frattempo creiamo gli gnocchi alla fioretta con le mani o aiutandovi con due cucchiai delle dimensioni che preferite.
    • Una volta portata a ebollizione l’acqua, immergiamo gli gnocchi e dopo pochi minuti riemergeranno. Successivamente passateli in padella con il burro e la salvia e per qualche minuto.

    Per servirli infine, basta aggiungere una spolverata di formaggio grattugiato o una grattata di noce moscata che la ricetta tradizionale non prevede, però.

    La fioretta

    La fioretta è una ricotta semiliquida ottenuta non scolando del tutto il siero. A seconda della quantità di siero infatti, si possono ottenere diverse consistenze più o meno adatte all’uso che ne se vuole fare. Il sapore della fioretta è neutro, simile a quello del formaggio fresco, ma con una punta acida.

    Per questo negli gnocchi alla fioretta, la consistenza è semiliquida, e l’aggiunta alla farina le dà quella malleabilità che serve per realizzare degli ottimi gnocchi.

    la fioretta

    A differenza degli gnocchi di patate infatti, gli gnocchi con la fioretta hanno una consistenza sicuramente più morbida e meno farinosa, ma anche meno collosa. Per questo non hanno bisogno di tipi di cottura o di condimenti particolari per ammorbidirli e renderli meno secchi. Il burro e la salvia gli danno quel tocco di dolciastro in contrasto con l’acido della fioretta.

    La fioretta è uno dei formaggi freschi quindi, più utilizzati nel nord Italia e volendo possiamo proporlo in diversi modi oltre che sottoforma di gnocchi. Trattandosi di un formaggio ricco di proteine, può essere accostato a verdure e ortaggi freschi.

    Altre varianti gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta sono De.Co. dal 2007 ovvero di Denominazione Comunale. Infatti, la Denominazione Comunale non prevede nessuna aggiunta di altri ingredienti, ma molti chef e cuochi hanno rivisitato questo piatto aggiungendo degli ingredienti, ma mantenendo quelli della ricetta tradizionale e secondo preparazione usuale. Così come nella ricetta del Risotto al radicchio e speck dove l’aggiunta della scamorza dolce rappresenta anche un aggiunta di sapore.

    Alcune varianti di ricetta prevedono l’impiego di aromi che vengono aggiunti dopo la cottura e durante l’impiattamento. Per esempio, una spolverata di noce moscata è ideale per garantire un tocco forte e deciso a questo piatto dal sapore delicato. Il sapore delicato della fioretta è infatti, abbinabile alle spezie forti anche, come il pepe nero. Tutte queste rimangono comunque delle piatti tipici veneti, che nel nostro articolo specializzato potete trovare.

    L’aggiunta di pancetta affumicata e prosciutto.

    gnocchi

    Come succede per altre ricette i formaggi dal gusto non troppo forte e tendente al dolce, vengono spesso abbinati ai sapori decisi dei salumi stagionati e speziati. Infatti, nelle ricette rivisitate degli gnocchi alla fioretta troviamo la pancetta affumicata o il prosciutto affumicato.

    Inoltre, si possono aggiungere nell’impasto delle uova per rendere la consistenza più compatta e in modo da riuscire a lavorarlo meglio.

    Oltre alla carne, è possibile condire gli gnocchi con i funghi oppure con sugo di pomodoro che sebbene, non rispettano le regole della ricetta tradizionale, danno un sapore più intenso.

    Non vi resta che provare questa gustosa ricetta dell’arte culinaria veneta molto antica, ma che rimane attualmente apprezzata da tutta Italia tanto da proporre delle varianti moderne.

  • Piatti tipici veneti

    I piatti tipici veneti sono molti, alcuni più conosciuti di altri e in questo articolo vedremo i piatti più apprezzati! Un elenco dei piatti tipici della cucina veneta con tutte le caratteristiche e curiosità che la collocano tra le eccellenze culinarie italiane.

    Caratteristiche dei piatti tipici veneti

    La cucina veneta è principalmente conosciuta per la sua ricchezza e la varietà di coltivazioni. Questo perché la regione veneta è una regione molto influenzata da diverse culture, soprattutto da quella austriaca e dai paesi nord europei limitrofi.

    Le caratteristiche principali dei piatti veneti è che sono la sintesi di una lunga storia fatta dai contadini e dai pastori che utilizzavano i prodotti tipici della terra, ma anche prodotti derivanti dal bestiame, come per esempio il formaggio. Quest’ultimo è l’ingrediente principale di molti piatti, così come la carne di vitello e di maiale molto utilizzata nelle ricette di primi e secondi piatti. Fra poco ne vedremo alcuni tra i più conosciuti.

    Tra i primi piatti tipici veneti troviamo: il Risotto all’isolana, Tortelli di zucca, Gnocchi alla fioreta, Risi e Bisi, Risotto radicchio e speck.

    Risotto all’isolana

    piatti tipici-veneti

    Il Risotto all’isolana è un tipico risotto a base di riso e carne. Il riso in questione è tipico della regione ed è il Vialone nano Veronese DOP, utilizzato fin dall’antichità per molte ricette. La carne invece, è un connubio di vitello magro e lombata di maiale che vengono tagliati a pezze e fatti bollire nel brodo. Lo stesso brodo è l’ingrediente principale in cui viene fatto cuocere il riso, così da ottenere un riso molto saporito. Una volta pronto il riso, si aggiungono i pezzetti di carne tagliati a cubetti e s’impiatta.

    Tortelli di zucca

    Come non citare i famosi tortelli di zucca tra i piatti tipici veneti. I tortelli sono un primo molto utilizzato in tutto il nord Italia e non solo, originario di Mantova. I tortelli sono un tipo di pasta dalla forma rettangolare ripieni dentro. Nella cucina mantovana sono ripieni di zucca e vengono conditi con burro, olio e formaggio grattugiato.

    Casunziei all’ampezzana

    Scopri la nostra ricetta Casunziei. Con i nostri suggerimenti potrai preparare i tradizionali ravioli ripieni di barbabietola famosi in tutto il mondo. Da Cortina alla tua sala da pranzo, stupire i tuoi ospiti sarà un gioco da ragazzi!

    Gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta sono un primo piatto tipico di Recoaro Terme e della Valle dell’Agno, in Veneto. La particolarità di questi gnocchi è che non sono fatti con patate, come potete intuire, ma dal latte. La fioretta infatti, è un formaggio. E’ detta anche ricotta fioreta delle valli vicentine, ovvero una sorta di  ricotta semiliquida, ottenuta non scolando completamente il siero. Gli gnocchi come la maggior parte dei primi piatti tipici veneti vengono serviti con abbondante formaggio grattugiato e burro fuso. Scopri la nostra ricetta tradizionali degli gnocchi alla fioretta.

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    Risi e Bisi

    Tra i piatti tipici veneti più apprezzati troviamo anche Risi e Bisi, una ricetta semplice e gustosa a base di riso e piselli. A metà tra una minestra e un risotto, questo piatto rappresenta una delle ricette più antiche della tradizione veneta. Anche qui il riso utilizzato è il valone nano che al contrario del carnaroli, si presta bene per le ricette che richiedono un assorbimento del condimento.

    In alcune ricette viene anche aggiunta la pancetta per rendere il piatto dal sapore più deciso.

    Secondi piatti tipici veneti

    Passiamo ora ai piatti tipi veneti che riguardano i secondi a base di carne e pesce. Ecco un elenco di quelli più conosciuti: Baccalà alla vicentina, Fegato alla veneziana, Brasato di vitello.

    Baccalà alla vicentina

    Il Baccalà alla vicentina è tipico di Vicenza ed è a base di baccalà cucinato secondo tradizione veneta. Il baccalà viene fatto cuocere molto lentamente per circa 4 ore e mezzo a fuoco lento. La pentola va girata di tanto in tanto in senso orario, ma senza mescolare il contenuto. Secondo la ricetta originale il baccalà dev’essere cucinato insieme alle acciughe, cipolla, latte e tanto olio. Infine, può essere servito accompagnato dalle patate.

    Fegato alla veneziana tra i piatti tipici veneti

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    Il fegato alla veneziana è un secondo a base di fegato di vitello o di maiale, accompagnato da polenta di mais bianco o giallo. Il fegato viene fatto rosolare con la cipolla bianca che si presenta come secondo ingrediente principale. Il tutto viene fatto sfumare con il vino bianco in modo da ottenere una salsa che ricorda quella della cipolla caramellata.

    Brasato di vitello

    Il Brasato di vitello è tra i piatti più consumati in tutta Italia, non solo nel nord. Si tratta di un piatto a base di carne di vitello, carote, cipolle, sedano e aglio e un rametto di rosmarino. L’ingrediente speciale di questo piatto è il vino rosso. Infatti, il vitello viene fatto prima marinare nel vino per almeno 12 ore, e poi cotto insieme alle verdure per rendere il sapore molto deciso. Scopri la ricetta del Brasato di vitello.

    Dessert tra i piatti tipici venenti

    Tra i dessert dei piatti tipici veneti troviamo sicuramente la Focaccia Veneta e la Torta sabbiosa.

    La Focaccia veneta tra i piatti tipici veneti

    piatti tipici veneti

    Al contrario di quanto si possa credere, la focaccia veneta, conosciuta anche come fugassa veneta è un dolce tipico che ricorda il panettone, ma che viene fatto durante il periodo pasquale. Si tratta di un dolce a base di farina, uova, burro, zucchero e lievito. Essendo un lievitato si presenta come un dolce molto soffice ideale per la colazione o per la merenda. Secondo la ricetta tradizionale l’impasto una volta lasciato riposare, veniva cotto nel forno a legna.

    Torta sabbiosa

    Ecco che veniamo alla conclusione dei piatti tipici veneti, con un dessert davvero semplice e adatto a tutte le occasioni. La torta sabbiosa è una delle torte più semplici che ci siano, fatta di fecola di patate, uova, burro e zucchero. Ideale per la colazione e da abbinare a qualsiasi marmellata di frutta o crema pasticcera, ma anche alla nutella! Infine, può essere decorata con una spolverata di zucchero a velo o cacao. Consulta il nostro articolo dedicato alla Torta sabbiosa ricetta.