• Ricetta casunziei

    Ricetta casunziei

    Scoprite la ricetta Casunziei, con i nostri consigli potrete preparare anche voi i tipici ravioli veneti e stupire i vostri commensali con tutto il loro gusto. Scoprirete presto che le famose mezzelune venete dal gusto delicato sono piuttosto semplici da preparare e davvero scenografiche.

    Scopriamo cos’è la ricetta Casunziei

    I celebri Casunziei sono dei ravioli tipici delle Dolomiti. Sono diffusi in tutta la zona ma i più buoni sono senza alcun dubbio i tradizionali Casunziei ripieni di barbabietola, specialità simbolo della cittadina di Cortina d’Ampezzo. La località sciistica in provincia di Belluno infatti vanta la ricetta Casunziei più squisita e tradizionale.

    Nello specifico sono dei ravioli a forma di mezza luna, ripieni di barbabietola. La pasta dei ravioli, rigorosamente fresca e all’uovo, viene tirata molto finemente. Visti i suoi ingredienti, viene considerato uno dei più diffusi e gustosi piatti poveri delle Alpi. Il condimento tipico che accompagna questo primo piatto è tradizionalmente una generosa porzione di burro arricchito da semi di papavero.

    I Casunziei, perla della gastronomia di Cortina

    ricetta casunziei

    Sono ottimi per rinvigorirsi e ricaricarsi dopo una intensa discesa in pista da sci o dopo essersi avventurati nella natura per una lunga passeggiata tra i boschi. Che i Casunziei siano tra i piatti preferiti della zona è chiaro fin da subito. Basta una piccola passeggiata per le vie di Cortina infatti per realizzare subito quanto questi ravioli siano una vera e propria attrazione. La ricetta Casunziei infatti appassiona fin da subito turisti e visitatori, quasi quanto le piste da sci e la vita in montagna. Trattorie, locali e rifugi: qualsiasi punto di ristoro di Cortina d’Ampezzo, perla delle Dolomiti, propone i Casunziei, come un vanto della cucina locale. Assaggiarli è un vero e proprio dovere.

    Ogni ristorante generalmente propone, oltre alla ricetta Casunziei tipica, anche la sua personale interpretazione dei Casunziei, in diverse variazioni e personalizzazioni. Come quasi sempre accade nel mondo della tradizione, secondo tutti i migliori rimangono quelli originali. La saporitissima farcitura di barbabietole rosse, finemente macinata e scolata, abbracciata da una pasta sottile e gustosissima, rimane la variante preferita degli abitanti del Veneto e dei suoi visitatori, specialmente se serviti con il classico condimento di burro fuso, parmigiano e semi di papavero.

    Un ultimo dettaglio di questi ravioli unici è una caratteristica che vi farà piacere scoprire. La ricetta Casunziei è semplice e facile da preparare, motivo per cui prepararli a casa vostra non sarà per niente complicato. Seguite la nostra ricetta punto dopo punto e preparatevi a godervi i vostri tipici Casunziei all’ampezzana!

    La ricetta Casunziei per dei ravioli all’ampezzana perfetti

    Ingredienti per 4 persone
    – Barbabietole rosse, patate e una rapa gialla per circa 250 gr in totale
    – 2 Uova
    – 150 gr di Farina 00
    – Burro di malga
    – Semi di papavero

    ricetta casunziei

    Fate cuocere le barbabietole rosse, sbucciatele e sminuzzate finemente con un coltello, il frullatore o la grattugia. Fate scolare il composto in modo che si liberi di tutta l’acqua in eccesso, le rape devono rimanere il più asciutte possibile. Al composto unite la rapa gialla e le patate, anche queste sminuzzate. Aggiungete sale e pepe a piacere. Nel caso in cui il composto vi sembri troppo lento o bagnato, passate del pan grattato su del burro fuso e aggiungetelo all’impasto.

    Proseguite con la ricetta Casunziei preparando una sfoglia fine e soffice di pasta con farina, uova e acqua tiepida. Usate una rondellina per ottenere dei cerchi con un diametro di 8 centimetri. Al centro di ogni circonferenza di pasta così ottenuta, posizionate un cucchiaino abbondante di impasto. piegate i ravioli piegando il cerchio su se stesso. Unite le due parti schiacciando con le dita e fate in modo di eliminare l’aria attorno al ripieno. Usate una forchetta per sigillare bene i bordi del raviolo.

    Immergete i ravioli in acqua salata portata ad ebollizione. Una volta venuti a galla aspettate dai 2 ai 3 minuti prima di scolarli. Liberateli con attenzione da tutta l’acqua di cottura e adagiateli direttamente sui piatti o su un vassoio da portata. Distribuite una generosa spolverata di Grana grattugiato, abbondante burro e semi di papavero e i vostri Casunziei saranno pronti per essere gustati!

    Vi siete innamorati della nostra ricetta Casunziei? Scoprite altri piatti tipici veneti proposti nel nostro blog sul nostro articolo dedicato.

  • Gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta, al contrario di quanto si possa intuire dal nome, sono un primo piatto a base di latte. Sono infatti, realizzati con la fioretta che è una sorta di ricotta liquida. Questo piatto fa parte della tradizione culinaria veneta ed è molto apprezzato in tutta Italia, anche dagli esperti che molto spesso propongono delle varianti moderne.

    Le origini degli gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta, nel dialetto veneto gnochi alla fioreta, sono tipici della valle dell’Agno, e in particolare di Recoaro Terme. Ogni anno viene organizzata una festa paesana che li celebra in tutta la loro bontà per 26 giorni.

    Gli gnocchi sono un piatto molto antico creato dai pastori veneti che avevano la necessità di non andare a intaccare le scorte dei formaggi più quotati. E’ un piatto della tradizione vicentina e ha ricevuto una Denominazione Comunale proprio per la rigorosità nella preparazione della ricetta.

    Pastori e contadini sono le figure che ci hanno tramandato l’arte della cucina contadina caratterizzata dall’impiego di prodotti del territorio sani e senza aggiunta di conservanti. La bontà di questi piatti nasce proprio dai loro prodotti.

    La ricetta tradizionale

    Per preparare gli gnocchi alla fioretta servono questi ingredienti: farina, fioretta, sale e burro. Vediamo in semplici passaggi come preparare gli gnocchi.

    • Innanzitutto, bisogna creare un composto omogeneo mescolando 400 g di farina con 1 litro di fioretta in un recipiente. Il risultato finale sarà simile a una pastella.
    • Poi, in una padella facciamo sciogliere del burro e aggiungiamo qualche foglia di salvia.
    • Mettiamo a bollire dell’acqua con il sale.
    • Nel frattempo creiamo gli gnocchi alla fioretta con le mani o aiutandovi con due cucchiai delle dimensioni che preferite.
    • Una volta portata a ebollizione l’acqua, immergiamo gli gnocchi e dopo pochi minuti riemergeranno. Successivamente passateli in padella con il burro e la salvia e per qualche minuto.

    Per servirli infine, basta aggiungere una spolverata di formaggio grattugiato o una grattata di noce moscata che la ricetta tradizionale non prevede, però.

    La fioretta

    La fioretta è una ricotta semiliquida ottenuta non scolando del tutto il siero. A seconda della quantità di siero infatti, si possono ottenere diverse consistenze più o meno adatte all’uso che ne se vuole fare. Il sapore della fioretta è neutro, simile a quello del formaggio fresco, ma con una punta acida.

    Per questo negli gnocchi alla fioretta, la consistenza è semiliquida, e l’aggiunta alla farina le dà quella malleabilità che serve per realizzare degli ottimi gnocchi.

    la fioretta

    A differenza degli gnocchi di patate infatti, gli gnocchi con la fioretta hanno una consistenza sicuramente più morbida e meno farinosa, ma anche meno collosa. Per questo non hanno bisogno di tipi di cottura o di condimenti particolari per ammorbidirli e renderli meno secchi. Il burro e la salvia gli danno quel tocco di dolciastro in contrasto con l’acido della fioretta.

    La fioretta è uno dei formaggi freschi quindi, più utilizzati nel nord Italia e volendo possiamo proporlo in diversi modi oltre che sottoforma di gnocchi. Trattandosi di un formaggio ricco di proteine, può essere accostato a verdure e ortaggi freschi.

    Altre varianti gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta sono De.Co. dal 2007 ovvero di Denominazione Comunale. Infatti, la Denominazione Comunale non prevede nessuna aggiunta di altri ingredienti, ma molti chef e cuochi hanno rivisitato questo piatto aggiungendo degli ingredienti, ma mantenendo quelli della ricetta tradizionale e secondo preparazione usuale. Così come nella ricetta del Risotto al radicchio e speck dove l’aggiunta della scamorza dolce rappresenta anche un aggiunta di sapore.

    Alcune varianti di ricetta prevedono l’impiego di aromi che vengono aggiunti dopo la cottura e durante l’impiattamento. Per esempio, una spolverata di noce moscata è ideale per garantire un tocco forte e deciso a questo piatto dal sapore delicato. Il sapore delicato della fioretta è infatti, abbinabile alle spezie forti anche, come il pepe nero. Tutte queste rimangono comunque delle piatti tipici veneti, che nel nostro articolo specializzato potete trovare.

    L’aggiunta di pancetta affumicata e prosciutto.

    gnocchi

    Come succede per altre ricette i formaggi dal gusto non troppo forte e tendente al dolce, vengono spesso abbinati ai sapori decisi dei salumi stagionati e speziati. Infatti, nelle ricette rivisitate degli gnocchi alla fioretta troviamo la pancetta affumicata o il prosciutto affumicato.

    Inoltre, si possono aggiungere nell’impasto delle uova per rendere la consistenza più compatta e in modo da riuscire a lavorarlo meglio.

    Oltre alla carne, è possibile condire gli gnocchi con i funghi oppure con sugo di pomodoro che sebbene, non rispettano le regole della ricetta tradizionale, danno un sapore più intenso.

    Non vi resta che provare questa gustosa ricetta dell’arte culinaria veneta molto antica, ma che rimane attualmente apprezzata da tutta Italia tanto da proporre delle varianti moderne.

  • Piatti tipici veneti

    I piatti tipici veneti sono molti, alcuni più conosciuti di altri e in questo articolo vedremo i piatti più apprezzati! Un elenco dei piatti tipici della cucina veneta con tutte le caratteristiche e curiosità che la collocano tra le eccellenze culinarie italiane.

    Caratteristiche dei piatti tipici veneti

    La cucina veneta è principalmente conosciuta per la sua ricchezza e la varietà di coltivazioni. Questo perché la regione veneta è una regione molto influenzata da diverse culture, soprattutto da quella austriaca e dai paesi nord europei limitrofi.

    Le caratteristiche principali dei piatti veneti è che sono la sintesi di una lunga storia fatta dai contadini e dai pastori che utilizzavano i prodotti tipici della terra, ma anche prodotti derivanti dal bestiame, come per esempio il formaggio. Quest’ultimo è l’ingrediente principale di molti piatti, così come la carne di vitello e di maiale molto utilizzata nelle ricette di primi e secondi piatti. Fra poco ne vedremo alcuni tra i più conosciuti.

    Tra i primi piatti tipici veneti troviamo: il Risotto all’isolana, Tortelli di zucca, Gnocchi alla fioreta, Risi e Bisi, Risotto radicchio e speck.

    Risotto all’isolana

    piatti tipici-veneti

    Il Risotto all’isolana è un tipico risotto a base di riso e carne. Il riso in questione è tipico della regione ed è il Vialone nano Veronese DOP, utilizzato fin dall’antichità per molte ricette. La carne invece, è un connubio di vitello magro e lombata di maiale che vengono tagliati a pezze e fatti bollire nel brodo. Lo stesso brodo è l’ingrediente principale in cui viene fatto cuocere il riso, così da ottenere un riso molto saporito. Una volta pronto il riso, si aggiungono i pezzetti di carne tagliati a cubetti e s’impiatta.

    Tortelli di zucca

    Come non citare i famosi tortelli di zucca tra i piatti tipici veneti. I tortelli sono un primo molto utilizzato in tutto il nord Italia e non solo, originario di Mantova. I tortelli sono un tipo di pasta dalla forma rettangolare ripieni dentro. Nella cucina mantovana sono ripieni di zucca e vengono conditi con burro, olio e formaggio grattugiato.

    Casunziei all’ampezzana

    Scopri la nostra ricetta Casunziei. Con i nostri suggerimenti potrai preparare i tradizionali ravioli ripieni di barbabietola famosi in tutto il mondo. Da Cortina alla tua sala da pranzo, stupire i tuoi ospiti sarà un gioco da ragazzi!

    Gnocchi alla fioretta

    Gli gnocchi alla fioretta sono un primo piatto tipico di Recoaro Terme e della Valle dell’Agno, in Veneto. La particolarità di questi gnocchi è che non sono fatti con patate, come potete intuire, ma dal latte. La fioretta infatti, è un formaggio. E’ detta anche ricotta fioreta delle valli vicentine, ovvero una sorta di  ricotta semiliquida, ottenuta non scolando completamente il siero. Gli gnocchi come la maggior parte dei primi piatti tipici veneti vengono serviti con abbondante formaggio grattugiato e burro fuso. Scopri la nostra ricetta tradizionali degli gnocchi alla fioretta.

    piatti tipici veneti

    Risi e Bisi

    Tra i piatti tipici veneti più apprezzati troviamo anche Risi e Bisi, una ricetta semplice e gustosa a base di riso e piselli. A metà tra una minestra e un risotto, questo piatto rappresenta una delle ricette più antiche della tradizione veneta. Anche qui il riso utilizzato è il valone nano che al contrario del carnaroli, si presta bene per le ricette che richiedono un assorbimento del condimento.

    In alcune ricette viene anche aggiunta la pancetta per rendere il piatto dal sapore più deciso.

    Secondi piatti tipici veneti

    Passiamo ora ai piatti tipi veneti che riguardano i secondi a base di carne e pesce. Ecco un elenco di quelli più conosciuti: Baccalà alla vicentina, Fegato alla veneziana, Brasato di vitello.

    Baccalà alla vicentina

    Il Baccalà alla vicentina è tipico di Vicenza ed è a base di baccalà cucinato secondo tradizione veneta. Il baccalà viene fatto cuocere molto lentamente per circa 4 ore e mezzo a fuoco lento. La pentola va girata di tanto in tanto in senso orario, ma senza mescolare il contenuto. Secondo la ricetta originale il baccalà dev’essere cucinato insieme alle acciughe, cipolla, latte e tanto olio. Infine, può essere servito accompagnato dalle patate.

    Fegato alla veneziana tra i piatti tipici veneti

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    Il fegato alla veneziana è un secondo a base di fegato di vitello o di maiale, accompagnato da polenta di mais bianco o giallo. Il fegato viene fatto rosolare con la cipolla bianca che si presenta come secondo ingrediente principale. Il tutto viene fatto sfumare con il vino bianco in modo da ottenere una salsa che ricorda quella della cipolla caramellata.

    Brasato di vitello

    Il Brasato di vitello è tra i piatti più consumati in tutta Italia, non solo nel nord. Si tratta di un piatto a base di carne di vitello, carote, cipolle, sedano e aglio e un rametto di rosmarino. L’ingrediente speciale di questo piatto è il vino rosso. Infatti, il vitello viene fatto prima marinare nel vino per almeno 12 ore, e poi cotto insieme alle verdure per rendere il sapore molto deciso. Scopri la ricetta del Brasato di vitello.

    Dessert tra i piatti tipici venenti

    Tra i dessert dei piatti tipici veneti troviamo sicuramente la Focaccia Veneta e la Torta sabbiosa.

    La Focaccia veneta tra i piatti tipici veneti

    piatti tipici veneti

    Al contrario di quanto si possa credere, la focaccia veneta, conosciuta anche come fugassa veneta è un dolce tipico che ricorda il panettone, ma che viene fatto durante il periodo pasquale. Si tratta di un dolce a base di farina, uova, burro, zucchero e lievito. Essendo un lievitato si presenta come un dolce molto soffice ideale per la colazione o per la merenda. Secondo la ricetta tradizionale l’impasto una volta lasciato riposare, veniva cotto nel forno a legna.

    Torta sabbiosa

    Ecco che veniamo alla conclusione dei piatti tipici veneti, con un dessert davvero semplice e adatto a tutte le occasioni. La torta sabbiosa è una delle torte più semplici che ci siano, fatta di fecola di patate, uova, burro e zucchero. Ideale per la colazione e da abbinare a qualsiasi marmellata di frutta o crema pasticcera, ma anche alla nutella! Infine, può essere decorata con una spolverata di zucchero a velo o cacao. Consulta il nostro articolo dedicato alla Torta sabbiosa ricetta.

  • Risotto al radicchio e speck

    Come cucinare un buon risotto al radicchio e speck? In questo articolo ti guiderò passo passo nel cucinare questo primo piatto con dei semplici passaggi e i giusti ingredienti. Per farlo non serviranno grandi abilità e particolari strumenti da cucina. E’ molto semplice, e alla fine avrete un ottimo risotto al radicchio e speck da far assaggiare ai commensali!

    Come preparare un risotto al radicchio e speck

    Il risotto al radicchio e speck nasce dall’abbinamento di due sapori provenienti dal radicchio e dallo speck. Il radicchio rosso, come saprete, ha un gusto amaro ma è allo stesso tempo, delicato per il palato. Ma oltre al gusto particolare, è ricco di proprietà nutritive che fanno di questo ortaggio un elemento fondamentale nella dieta vegetariana. Per questo motivo, si sposa bene con lo speck, salume austriaco ottenuto dalla coscia di suino. Lo speck assume un sapore forte grazie all’affumicatura a freddo, più l’aggiunta di spezie come il pepe nero che lo rendono leggermente piccante.

    Vediamo tutti i passaggi per cucinare un ottimo risotto al radicchio e speck

    1. Per fare un ottimo risotto al radicchio e speck per prima cosa è necessario mettere un pentolino con l’acqua sul fuoco con del brodo vegetale. Potete utilizzare il dado a cubetti, o farlo voi mettendo a bollire una carota, una cipolla e del sedano in acqua.
    2. Poi, prendete lo speck e affettatelo a striscioline sottili.
    3. è il turno del radicchio: dividetelo in due parti uguali, eliminate le foglie più dure e tagliate a strisce sottili metà del radicchio.
    4. Prendete una padella e fate riscaldare del burro, aggiungete le listarelle di speck e lasciate rosolare per circa 5 min, finché le striscioline non saranno dorate e croccanti. Spegnete il fuoco e scolate lo speck con una scumarola e mettetelo da parte.
    5. Adesso è il momento di rosolare il radicchio: prendete una padella antiaderente e aggiungete un filo d’olio evo e uno spicchio di aglio. Fate soffriggere un pò e aggiungete il radicchio. Lasciatelo cuocere per circa 3 min a fuoco alto. Una volta pronto, mettetelo in una ciotola a parte.

    Preparazione del riso:

    Il riso che viene utilizzato per questa ricetta è il riso carnaroli, una tipologia che cresce nelle pianure venete e maggiormente utilizzato nelle ricette dei primi piatti della tradizione venete, come per esempio il Risi e bisi.

    1. Prendete una padella e versate un filo d’olio evo, fate rosolare il riso, in maniera che venga tostato e sfumate successivamente con del vino bianco.
    2. proprio come fareste per qualsiasi risotto, lasciatelo cuocere per circa 18 min e aggiungete di tanto in tanto il brodo vegetale che avete inizialmente preparato. Mescolate ogni tanto per evitare che il riso si attacchi sul fondo della padella.
    3. Quando il riso è al dente, aggiungete il radicchio e lo speck e lasciate cuocere per qualche minuto.
    4. Regolate di sale e pepe a vostro piacimento. Il risotto al radicchio e speck è pronto per essere servito!

    Formaggi con cui abbinare il risotto

    Secondo alcune ricette si può aggiungere anche il caciocavallo, un formaggio dal sapore dolce che diventa più pungente a seconda dei mesi di stagionatura. Basta tagliarlo a cubetti e aggiungerlo al risotto una volta pronto e lasciarlo mantecare per qualche minuto. Altre ricette invece, propongono degli abbinamenti con alcuni formaggi come la scamorza e il gorgonzola, proprio per il loro gusto dolce che si sposa bene con l’amaro del radicchio. Un’altra ricetta tipica veneta dove la protagonista è la fioretta puoi trovarla al link gnocchi alla fioretta.

    Scopri come cucinare il radicchio alla piastra.

    Conservazione del risotto

    Il risotto al radicchio e speck si conserva bene per massimo 24 ore. Basta conservarlo in un contenitore ermetico e metterlo in frigo alla giusta temperatura. Dopo le 24 ore, andrebbe appunto, consumato. Dev’essere scaldato nel microonde per circa 2 minuti oppure, potete metterlo in una pentola antiaderente, aggiungere un filo d’olio e un po’ di brodo vegetale. Fate cuocere per circa 10 min.

  • Risi e bisi ricetta: un piatto della tradizione veneta

    Risi e bisi ricetta fa parte della tradizione veneta ed è maggiormente preparata durante il periodo primaverile, poiché l’ingrediente principale sono i piselli.

    Risi e bisi ricetta: come prepararla

    Come dicevamo, la base di questo primo piatto sono i piselli freschi e dolci di stagione e il riso, ai quali si aggiunge della pancetta. Risi e bisi ricetta è un piatto caldo che si pone a metà tra la minestra per la sua consistenza, e il risotto per il tipo di preparazione che richiede. Infatti, alla fine avrete un piatto che è esattamente un ibrido tra le due tipologie. Risi e bisi ricetta è tipica del Veneto prevede l’utilizzo di un particolare tipo di riso che cresce proprio nelle risaie venete ed è considerato un’eccellenza italiana. Il vialone nano è tipo di riso, al contrario del classico Carnaroli, tende a gonfiarsi durante la cottura poiché assorbe molto condimento. Per questo il risultato finale è un composto omogeneo, ideale sia per i periodi primaverili che quelli invernali.

    Tipologie di riso

    Il riso in Italia è alla base di molte ricette, come risotti, timballi, minestre che molto spesso rappresentano dei primi piatti tipici dei luoghi. Per esempio, il risotto alla milanese, è un risotto tipico a base di zafferano caratterizzato da un gusto e un colore inconfondibili.

    Come dicevamo, vi sono quindi, differenti tipi di riso che si prestano per una ricetta piuttosto che per un’altra. Il riso Caranaroli utilizzato in risi e bisi ricetta, è un riso di tipo lungo A ed quindi, dall’aspetto affusolato e perlato. Esso viene utilizzato, non solo nelle minestre e nei risotti, ma anche nelle insalate di riso gourmet e nella cucina regionale.

    Ma vediamo insieme come preparare una gustosa ricetta in modo semplice e veloce.

    1. Il primo passaggio da fare è sgranare i piselli e tenere da parte i baccelli. Questi ultimi vanno lavati per bene e scolati perché serviranno poi per la crema. Nel frattempo prepariamo il brodo vegetale a parte.
    2. Uniamo il brodo vegetale ai baccelli lavati e scolati e lasciamo cuocere insieme fino a bollore, frulliamo il tutto e lasciamo cuocere a fuoco moderato per 60 min. Copriamo il tutto con un coperchio.
    3. Una volta terminata la cottura frullate il tutto fino a raggiungere un composto denso come purea e versatela in un setaccio e pressate per togliere i filamenti restanti dei baccelli. Mettete da parte il composto e tenetelo al caldo.
    4. Passiamo alla cottura del riso: prendete una padella e fate sciogliere del burro, sbucciate una cipolla e tritatela finemente per soffriggerla. Infine, mette la cipolla nel burro caldo e fatela soffriggere per 10 min finché non si sarà dorata.
    5. A questo punto, potete aggiungere la pancetta tritata e un pò di prezzemolo. Infine, aggiungete anche i piselli che avete sgranato all’inizio.
    6. Unite il tutto al brodo che avete ottenuto precedentemente con i baccelli, mescolate e portate a ebollizione.
    7. Ora è il momento di aggiungere il riso al brodo e regolare di sale.
    8. Lasciate cuocere il riso nel brodo per qualche minuto e assicuratevi che rimanga al dente.
    9. infine, a fine cottura aggiungete una metà del burro che avete utilizzato per il soffritti e una spolverata di parmigiano. Lasciate quindi, mantecare per qualche minuto.

    Il tempo di preparazione non è molto lungo, ci vuole circa mezz’ora, al contrario invece di quello di cottura che è di circa 100 min. Un tempo necessario per far insaporire al meglio il tipo di riso che viene utilizzato per questa ricetta e che assorbe gran parte del brodo. Il livello di difficoltà nella preparazione invece, è basso e proprio per questo è piatto alla portata di tutti in cui si possono cimentare dai principianti ai cuochi provetti! La vera difficoltà sta nel rendere il gusto del risi e bisi come quello originale secondo la vera ricetta.

    Storia e curiosità di risi e bisi ricetta

    Risi e bisi ricetta è un primo piatto molto utilizzato durante i mesi miti della primavera, ma anche durante il periodo invernale, in quanto è un piatto caldo. È tipico delle province di Venezia, Verona e Vicenza. In particolare, la ricetta di risi e bisi è originaria della provincia di Venezia e risale ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. Inizialmente la coltivazione riguardava i Colli Berici, ma pian piano si estese lungo tutto il territorio pianeggiante di lagunare e successivamente in quello vicentino. Qui la coltivazione dei “bisi” (piselli), era particolarmente proficua e il loro utilizzo in cucina era molto apprezzato proprio per il loro sapore tendente al dolce. Inutile dire che la raccolta dei piselli avviene durante la primavera e proprio per questo, questo piatto tipico rappresenta l’arrivo della stagione e rappresenta il piatto con cui celebrare la festa del santo patrono di Venezia, San Marco il 25 aprile.

    Se però guardiamo ancora di più nel passato, potremmo scoprire che questa ricetta risale all’epoca dei bizantini con i quali Venezia ebbe molti contatti a lungo. I bizantini infatti, solevano preparare i pasti a base di riso.

    Scopri i piatti più conosciuti e apprezzati della cucina veneta cliccando qui!