• Ricetta Sarde in Saor

    Se sei alla ricerca di una ricetta tradizionale e saporita, non puoi non provare le sarde in saor. Questo piatto tipico della cucina veneta ha origini antiche e una storia affascinante che lo rende ancora più interessante da scoprire. In questo articolo ti guideremo alla scoperta delle origini delle sarde in saor, degli ingredienti necessari per prepararle al meglio e ti forniremo la ricetta passo-passo per realizzare un piatto delizioso. Inoltre, troverai anche consigli e varianti per personalizzare la tua ricetta e abbinamenti perfetti con vino, pane e formaggio. Scopriamo insieme tutti i segreti delle sarde in saor!

    Origini e storia delle sarde in saor

    Le sarde in saor sono un piatto tipico della cucina veneta, ma le loro origini risalgono alla dominazione romana. Infatti, i Romani conservavano il pesce in salamoia e aceto per poterlo portare con sé durante i lunghi viaggi. Successivamente, questa tecnica di conservazione fu adottata anche dai marinai veneziani che, grazie alle loro rotte commerciali, arricchirono la ricetta con spezie esotiche come il pepe e il chiodo di garofano. Il termine “saor” deriva dal dialetto veneziano e significa “sapore”, proprio perché l’aceto e lo zucchero conferiscono al piatto un sapore agrodolce unico. Le sarde in saor diventarono presto un piatto popolare tra i pescatori che le preparavano la sera prima della partenza per mare, in modo da avere un pasto sostanzioso da portare con sé. Ancora oggi, le sarde in saor sono un piatto amatissimo dai veneziani e una prelibatezza gastronomica da gustare durante una visita a Venezia.

    Gli ingredienti per preparare le sarde in saor perfette

    Gli ingredienti per preparare le sarde in saor perfette sono pochi ma fondamentali. Innanzitutto, le sarde fresche devono essere pulite, squamate e private delle interiora. Successivamente, si procede con la cottura in padella, utilizzando olio extravergine di oliva, aceto bianco, cipolle bianche tagliate a fettine sottili, uvetta e pinoli. Quest’ultimi donano un gusto dolce e delicato al piatto, mentre l’aceto bianco conferisce una nota aspra e fresca. È importante scegliere ingredienti di qualità per garantire il successo della ricetta. Il tipo di aceto utilizzato può variare a seconda dei gusti personali: si può optare per l’aceto di mele o di vino bianco. Le sarde in saor raggiungono la loro perfetta armonia di sapori dopo 24 ore di riposo in frigorifero. Questo piatto è una vera prelibatezza veneziana e rappresenta un’ottima soluzione per un antipasto o un secondo piatto leggero.

    La ricetta passo-passo

    La ricetta passo-passo delle sarde in saor è un piatto tipico della cucina veneziana, che risale al periodo della Serenissima Repubblica di Venezia. Per preparare le sarde in saor perfette, è necessario avere a disposizione gli ingredienti giusti e seguire attentamente i passaggi della ricetta. Per prima cosa, occorre pulire le sarde e farle marinare in aceto bianco e acqua per circa due ore. Nel frattempo, si possono preparare le cipolle tagliate a fette sottili e farle appassire in padella con olio d’oliva. Una volta pronte, si possono aggiungere uvetta, pinoli e aceto balsamico. Si procede quindi con la frittura delle sarde e l’aggiunta del soffritto alle cipolle. Infine, il tutto va lasciato riposare per almeno 24 ore prima di servire le sarde in saor fredde come antipasto o secondo piatto. La ricetta delle sarde in saor è facile da preparare ma richiede pazienza e attenzione per ottenere un risultato perfetto.

    Varianti e consigli per personalizzare la tua ricetta

    Le sarde in saor sono un piatto tipico della cucina veneziana, ma ci sono diverse varianti regionali e personali per preparare questa gustosa ricetta. Una delle varianti più comuni consiste nell’aggiungere uvetta e pinoli alle cipolle nella marinatura, per dare un tocco di dolcezza alla ricetta. In alternativa, si possono utilizzare le noci o le mandorle al posto dei pinoli, per creare una texture croccante e aggiungere un sapore leggermente amaro. Un’altra variante prevede l’uso di aceto balsamico o di vino bianco al posto del classico aceto di vino bianco, per creare una marinatura più aromatica e intensa. Per rendere la ricetta ancora più personale, si possono aggiungere spezie come il pepe nero o il peperoncino, o utilizzare erbe aromatiche come il rosmarino o il timo. Sperimentare con gli ingredienti è la chiave per personalizzare la tua ricetta di sarde in saor e renderla unica e originale.

    Abbinamenti perfetti con le sarde: vino, pane e formaggio

    Gli abbinamenti perfetti con le sarde in saor sono il vino, il pane e il formaggio. Per quanto riguarda il vino, si consiglia un bianco secco e fruttato come il Soave o il Vermentino, che siano in grado di bilanciare la dolcezza delle cipolle e l’acidità del piatto. Il pane deve essere rigorosamente casereccio, meglio se di mais o di segale, per esaltare i sapori delle sarde e della marinatura. Infine, il formaggio ideale da servire con le sarde in saor è il caprino fresco o il formaggio spalmabile alle erbe aromatiche, per creare un contrasto di consistenze e di sapori. È importante scegliere prodotti di qualità per esaltare al meglio le note gustative del piatto e renderlo un’esperienza culinaria indimenticabile.

  • Ricetta Pandoro

    Il Pandoro è un dolce natalizio italiano, famoso per la sua forma a stella a otto punte e la sua consistenza morbida e leggera. Le sue origini risalgono al 1894, quando il pasticciere veronese Domenico Melegatti creò una variante del già noto panettone, utilizzando ingredienti semplici come farina, burro, zucchero e uova. Da allora, il Pandoro è diventato uno dei dolci più amati e diffusi durante le festività natalizie in Italia e nel mondo. Preparare il Pandoro fatto in casa può sembrare complicato, ma con la giusta ricetta e qualche consiglio utile, sarà possibile sorprendere i propri ospiti con un dolce irresistibile e genuino.

    Origini e storia del Pandoro, il dolce natalizio italiano

    Secondo la leggenda, il nome Pandoro deriverebbe dal termine “pan d’oro”, che significa pane dorato, in riferimento alla sua colorazione dorata e luminosa. Tuttavia, l’origine del dolce è stata oggetto di molte discussioni e controversie tra gli esperti. Alcuni sostengono che la ricetta del Pandoro sia stata ispirata a un dolce veneziano chiamato Nadalin, mentre altri lo fanno risalire alle tradizioni gastronomiche della città di Verona. Ciò che è certo è che il Pandoro è diventato rapidamente un simbolo delle festività natalizie italiane, apprezzato per la sua forma elegante e la sua delicatezza.

    Negli anni ’20, il Pandoro fu incluso nella lista dei prodotti tipici italiani e nel 2005 ottenne anche il marchio di qualità europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta), a conferma della sua importanza culturale e culinaria nel panorama italiano. Oggi, il Pandoro viene preparato in diverse varianti e versioni, ma resta sempre un dolce amatissimo da grandi e piccoli durante le feste di fine anno.

    Gli ingredienti necessari per la ricetta del Pandoro fatto in casa

    Per preparare il Pandoro fatto in casa, occorrono pochi e semplici ingredienti, ma di alta qualità. La ricetta prevede l’utilizzo di farina 00, burro, zucchero, uova, lievito di birra fresco e una scorza grattugiata di limone biologico. Inoltre, per rendere il dolce ancora più goloso e profumato, si possono aggiungere alcuni ingredienti facoltativi come il rum o la vaniglia.

    La scelta degli ingredienti è fondamentale per ottenere un Pandoro soffice e fragrante, quindi è importante acquistare prodotti freschi e di buona qualità. In particolare, la farina deve essere ben setacciata per evitare grumi e il burro deve essere a temperatura ambiente per facilitarne l’incorporazione nell’impasto. Una volta preparati tutti gli ingredienti e mescolati insieme, l’impasto dovrà riposare per diverse ore prima della cottura nel forno. Con questi semplici accorgimenti e con la giusta dose di pazienza e passione, sarà possibile creare un Pandoro fatto in casa perfetto per le festività natalizie.

    Il procedimento dettagliato per preparare il Pandoro perfetto

    Preparare il Pandoro perfetto richiede alcune attenzioni e una certa esperienza in cucina. Una volta che gli ingredienti sono stati misurati con precisione, è necessario mescolarli insieme in una ciotola grande, lavorando l’impasto con le mani fino a ottenere una massa omogenea e liscia. A questo punto, occorre lasciar riposare l’impasto coperto da un panno umido per circa 6 ore, affinché possa lievitare correttamente.

    Dopo la prima lievitazione, si dovrà rilavorare l’impasto aggiungendo ulteriore burro fuso e rimetterlo a lievitare per altre 3 ore. Infine, si potrà trasferire l’impasto nella forma del Pandoro, precedentemente imburrata e infarinata, e cuocerlo in forno a 180°C per circa 40-45 minuti. Una volta sfornato, il Pandoro andrà lasciato raffreddare completamente prima di poter essere decorato con zucchero a velo o servito al naturale. Seguendo attentamente questi passaggi e utilizzando gli strumenti giusti come le bilance pesapersone e le fruste elettriche, sarà possibile preparare un Pandoro fatto in casa da far invidia ai migliori pasticceri.

    Consigli utili per la cottura e la conservazione del Pandoro fatto in casa

    Per ottenere un Pandoro fatto in casa perfetto non basta solo seguire la ricetta e il procedimento corretto, ma occorre anche prestare attenzione alla cottura e alla conservazione del dolce. Durante la cottura, è importante non aprire troppo spesso il forno per evitare sbalzi di temperatura che potrebbero compromettere la lievitazione del Pandoro.

    Inoltre, se si vuole evitare che il dolce si bruci sulla superficie, si può coprire la forma con un foglio di alluminio durante gli ultimi 10 minuti di cottura. Per quanto riguarda la conservazione, il Pandoro andrà avvolto in carta forno o pellicola trasparente e riposto in un luogo fresco e asciutto. In alternativa, si può conservare il Pandoro in freezer per diverse settimane, facendolo scongelare gradualmente a temperatura ambiente prima di servirlo. Un’ulteriore accortezza consiste nel tagliare il Pandoro a stella solo al momento della consumazione, per evitare che si secchi troppo rapidamente.

    Ideale da gustare con una tazza di cioccolata calda o un bicchiere di spumante: come servire il Pandoro.

    Il Pandoro è un dolce versatile che si presta a diverse occasioni di consumo e si sposa perfettamente con numerose bevande. Per accompagnare il Pandoro fatto in casa, si può optare per una tazza di cioccolata calda fumante, che esalterà il sapore delicato del dolce. In alternativa, si può scegliere di servire il Pandoro con un bicchiere di spumante o vino dolce, creando un abbinamento perfetto tra i sapori.

    Se si vuole rendere ancora più goloso il Pandoro, è possibile farcire le punte della stella con crema pasticcera, Nutella o marmellata di frutta, oppure decorarlo con scaglie di cioccolato fondente o mandorle tostate. Il Pandoro rappresenta quindi un’ottima idea per stupire gli ospiti durante le festività natalizie o per concedersi un momento di dolcezza in qualsiasi momento dell’anno.

  • Abbinare piatti e cibi veneti

    Abbinare piatti e cibi veneti

    Se vuoi imparare ad abbinare piatti e cibi veneti, sappi che stai per avventurarti in un mondo sconfinato di gusti e sapori. Il Veneto è una regione ricca di tradizioni culinarie, con piatti e prodotti tipici dai sapori unici. In questo articolo esploreremo come abbinare al meglio i piatti e i cibi veneti per ottenere un’esperienza culinaria davvero indimenticabile. Per non disperderci ci concentreremo su degli esempi di menù ma sappiate che le possibilità sono davvero infinite. Solo il tempo e l’esperienza vi daranno la possibilità di acquisire una vera padronanza delle pietanze, dei vini e dei possibili abbinamenti.

    Iniziamo il viaggio tra i gusti del Veneto

    Iniziamo con l’antipasto, dove uno dei piatti più rappresentativi della regione è il “Baccalà alla Vicentina”. Questo piatto consiste in baccalà saltato in padella con cipolle, olive e pinoli, ed è perfetto per essere servito con un vino bianco secco e leggero come un Soave Classico o un Bardolino.

    abbinare piatti e cibi veneti

    Abbinare piatti e cibi veneti, la magia dei primi piatti

    Per il primo piatto, una delle specialità più famose del Veneto è il “Risotto all’Amarone”. Questo risotto viene preparato con vino rosso Amarone della Valpolicella e utilizza ingredienti come pancetta, cipolla, brodo di carne e formaggio parmigiano. Un abbinamento perfetto per questo piatto potrebbe essere un Amarone della Valpolicella o un Recioto della Valpolicella.

    Per quanto riguarda i primi piatti, il Veneto è davvero famoso per la sua produzione di pasta fresca, come i “Bigoli” e le “Tagliatelle”. Questi tipi di pasta possono essere serviti con un sugo di pomodoro e basilico, oppure con un sugo di funghi e salsiccia. Un vino bianco morbido e dolce come un Recioto della Valpolicella o un Moscato di Soave potrebbe essere un’ottima scelta per accompagnare questi piatti.

    Un secondo da leccarsi i baffi

    Passiamo ora ai secondi piatti, dove un altro piatto tipico del Veneto è il “Fegato alla Veneziana”. Questo piatto consiste in fegato di vitello saltato in padella con cipolle e serve ancora caldo con polenta bianca. Un abbinamento perfetto potrebbe essere un vino rosso corposo come un Valpolicella Ripasso o un Bardolino Superiore.

    Infine, un prodotto tipico del Veneto che non può mai mancare sulla tavola è l’olio extravergine di oliva. Questo pregiato prodotto può essere utilizzato per condire insalate, pasta e secondi piatti, oppure può essere servito in una ciotola come antipasto accompagnato da pane e pomodori freschi.

    Non dimentichiamo il dessert

    abbinare piatti e cibi veneti

    Ecco alcune coppie di dolci e vini veneti che possono essere abbinati:

    • Tiramisù e Prosecco: il dolce al caffè e mascarpone si abbina perfettamente con il Prosecco perché equilibra la dolcezza e la freschezza del vino.
    • Biscotti di pasta frolla con vin Santo: i biscotti di pasta frolla possono essere gustati con un bicchiere di vin Santo, un vino liquoroso dolce e intenso.
    • Pasticcini alla crema e Moscato: i pasticcini alla crema sono perfetti con il Moscato, un vino dolce e frizzante con note di frutta esotica.
    • Pandoro e Soave: il pandoro, un dolce tipico del Natale, si abbina perfettamente con il Soave, un vino bianco secco con una leggera acidità.

    Questi presentati sono solo alcuni esempi, l’importante è trovare un equilibrio tra la dolcezza del dolce e la dolcezza o l’acidità del vino.

    Abbinare piatti e vini veneti, un’arte ed un piacere

    In conclusione, abbinare i piatti e i cibi veneti non è solo un modo per apprezzare al meglio i loro sapori, ma anche un’occasione per scoprire e apprezzare i vini e i prodotti tipici della regione. Con queste raccomandazioni, speriamo che la vostra esperienza nel gusto possa essere sempre più piacevole e profonda.

  • Frittelle di carnevale veneziane

    Frittelle di carnevale veneziane

    Oggi scopriremo insieme la storia delle frittelle di carnevale veneziane e come preparale nel migliore dei modi. Preparatevi a festeggiare il carnevale come si deve. Con i nostri consigli stupirete amici e parenti con aneddoti su questa gustosissima pietanza . Soprattutto, i vostri commensali si leccheranno letteralmente i baffi dopo aver assaporato le vostre buonissime frittelle.

    Un po’ di storia

    Le frittelle di carnevale sono un dolce tipico della tradizione culinaria veneziana e sono diventate una vera e propria istituzione nel corso dei secoli. Queste deliziose prelibatezze, conosciute anche con il nome di frittole, consistono in un semplice impasto a base di farina, uova, zucchero e latte. L’impasto, diviso in piccole sfere, viene fritto e poi cosperso di zucchero a velo o di altri ingredienti a piacere. La loro storia affonda le radici fin nell’epoca medievale, quando le frittelle erano servite durante i festeggiamenti di carnevale. Venivano consumate a fine pasto o come spuntino sia dalle classi più agiate che dalle più povere.

    Frittelle di carnevale veneziane

    L’antica tradizione delle celebri frittelle veneziane risale come detto al lontano Medioevo, quando la città di Venezia era ancora una delle più potenti repubbliche marinare. Durante i festeggiamenti di carnevale, le famiglie più abbienti organizzavano grandi banchetti per celebrare l’evento, e le frittelle erano uno dei piatti più amati. Con il passare del tempo, queste deliziose prelibatezze divennero sempre più popolari. Grazie alla loro semplicità furono adottate anche dalle classi meno agiate, che le consumavano durante le festività o in occasioni speciali.

    Preparazione delle frittelle di carnevale veneziane

    La preparazione delle frittelle di carnevale veneziane richiede tempo e pazienza, ma i risultati sono davvero sorprendenti. Armatevi di calma e seguite passo passo i nostri consigli per delle frittelle che nessuno potrà dimenticare. Di seguito troverete una facile guida per la preparazione di circa 40 frittelle, fate le dovute moltiplicazioni se ne desiderate di più.

    Gli ingredienti

    • 500 g di farina manitoba
    • 25 g di lievito di birra fresco
    • 150 g di latte tiepido
    • 80 g di burro
    • 2 uova grandi a temperatura ambiente
    • 80 g di zucchero semolato
    • 50 g di grappa
    • 120 g di uvetta sultanina
    • 100 g di pinoli
    • 1 bacca di vaniglia
    • sale
    • olio di arachidi per friggere
    • zucchero a velo per decorare

    Preparazione delle frittelle di carnevale veneziane

    Per prima cosa, bisogna preparare l’impasto. Cominciate con il far sciogliere il lievito di birra versandolo in una piccola parte del latte tiepido. Intanto fate sciogliere il burro e mettete in una ciotola la farina necessaria e aggiungete il composto ottenuto con il lievito ed il latte. Aggiungete poi anche le uova, dopo averle leggermente sbattute, il burro sciolto e lasciato raffreddare, il resto del latte, lo zucchero. Mescolate leggermente e unite anche la grappa, i semi della bacca di vaniglia e un pizzico di sale.

    Frittelle di carnevale veneziane

    Lavorate l’impasto fino a quando non sarà diventato lucido e morbido. Poi preparate l’uvetta mettendola a mollo nell’acqua. Strizzatela, asciugatela e unitela all’impasto assieme ai pinoli. Continuate ad impastare in modo che la distribuzione di uvetta e pinoli sia il più uniforme possibile in ogni parte del composto. A questo punto formate una palla con l’impasto e adagiatela in una ciotola. Lasciatela riposare coperta in un luogo tiepido tra le 2 e le 4 ore. Coprite con pellicola e lasciate lievitare da 2 a 4 ore in un luogo tiepido. Questo permette all’impasto di lievitare e alla farina di assorbire il liquido e di acquisire la giusta consistenza.

    La cottura

    Una volta che l’impasto è pronto, bisogna riscaldare l’olio in una padella a fuoco medio. Deve raggiungere i 170° gradi; se non avete un termometro da cucina versate una piccola porzione di impasto per testare la cottura. Versate quindi delle piccole parti di impasto, grandi all’incirca quanto una noce e fatele cuocere fino a quando diventano dorate. Dopo la cottura, le frittelle vengono scolate su carta assorbente per eliminare l’eccesso di grasso. A questo punto si cospargono di zucchero a velo o di altri ingredienti a piacere, come cacao in polvere, cannella o zucchero vanigliato.

    Gustate le vostre frittelle di carnevale veneziane

    Oggi, le frittelle di carnevale veneziane sono diventate un’istituzione e sono celebrate in tutto il mondo. A Venezia, durante i festeggiamenti di carnevale, le frittelle sono vendute per le strade della città da ambulanti e in pasticcerie, e sono un must per chiunque voglia vivere appieno l’atmosfera di questa magica festa.

  • Ricetta Fugassa veneta

    Ricetta Fugassa veneta

    Scopriamo insieme la ricetta fugassa veneta, un dolce tipico senza il quale non si può festeggiare la Pasqua in Veneto. Si tratta infatti di un dolce, conosciuto anche con il nome di focaccia veneta, che è solito consumare nel periodo pasquale. È perfetto per essere portato come spuntino per i primi pic-nic all’aperto della stagione primaverile.

    La ricetta fugassa veneta è molto simile a quella della tipica colomba pasquale. Da questa si distingue però per la sua forma più simile a quella del panettone. Secondo l’usanza siamo di fronte ad uno di quei piatti detti “poveri” perché veniva preparata dalle famiglie meno abbienti con ingredienti semplici ed economici da reperire.

    Si impastavano assieme farina, uova, burro e zucchero con il lievito in modo da ottenere un impasto dolce e soffice. Come ornamento si utilizzavano perlopiù uva passa o confettini di zucchero. Per un tocco di profumo ed un sapore più intenso, si usava, allora come oggi, aggiungere un po’ di marsala, un vino dolce passito.

    Caratteristiche e ingredienti della Ricetta Fugassa veneta

    ricetta fugassa veneta
    • Tempi: 120 Minuti per la preparazione
      60 Minuti per la cottura
      6-7 Ore di riposo per lievitare
    • Porzioni: 10
    • Difficoltà: Media
    • Calorie: 386 a porzione

    Ingredienti per l’impasto

    • 500 gr di farina manitoba
    • 20 gr di lievito di birra fresco
    • 80 ml di latte
    • 3 uova
    • 100 gr di zucchero semolato
    • 100 gr di burro
    • 1 scorza di arancia
    • 1 scorza di limone
    • 30 ml di Marsala
    • 1 baccello di vaniglia i semi
    • 1 cucchiaino di sale

    Ingredienti per la copertura

    • 1 albume d’uovo
    • 40 gr di zucchero semolato
    • 20 gr di farina di mandorle
    • 2 cucchiaini di liquore amaretto (facoltativo)
    • granella di zucchero qb
    • mandorle qb

    Come si prepara la ricetta fugassa veneta

    Prendete dal frigo uova e burro e lasciate che si temperino. Pesate e organizzate poi tutti gli ingredienti della ricetta fugassa veneta, in modo da averli tutti a portata di mano. In un recipiente occupatevi dell’aroma per la vostra fugassa. Versate il dunque il Marsala e aggiungete i semi della bacca di vaniglia e le scorze di arancia e limone. Girate bene e mettete da parte il recipiente.
    Occupiamoci ora dell’impasto che viene preparato in due fasi. Il primo viene anche chiamato lievitino e, prima che vi si possa aggiungere la seconda parte, deve lievitare a parte. Serve a dare struttura alla focaccia durante la preparazione e la lievitazione finale.

    Preparare il lievitino

    Versate il latte tiepido in un recipiente e unite il lievito di birra, che si scioglierà al suo interno. Unite 20 grammi di zucchero e 50 di farina (togliendoli dal totale). Mescolate bene in modo che si amalgami. Tappate la ciotola con della pellicola e fate lievitare per 60 minuti.

    Trascorsa un’ora aggiungete 150 grammi di farina, 20 di zucchero e un uovo. Impastate energicamente fino a quando tutto si sarà amalgamato in un unico e compatto impasto. Aggiungete un po’ alla volta 30 grammi di burro. Impastate energicamente per 15 minuti poi adagiate il composto in un recipiente e lasciatelo al caldo e tappato per 1,5/2 ore in modo che lieviti fino a raddoppiare le sue dimensioni.

    Il secondo impasto

    ricetta fugassa veneta

    Al primo composto aggiungete 100 grammi di farina, 20 di zucchero e 1 uovo. Ripetete lo stesso procedimento svolto per il primo impasto, lavorando gli ingredienti con l’impasto finchè non si saranno ben uniti. A questo punto aggiungete 30 grammi di burro un po’ alla volta. Continuate a mescolare per 15 minuti fino a che l’impasto non risulti compatto e incordato. Anche questa volta lasciate lievitare, fino al raddoppio, per 1,5/2 ore.

    Una volta lievitato girato l’impasto su una spianatoia e manipolatelo per farlo sgonfiare un po’. Formate una sfera e adagiatela dentro l’apposito stampo di carta. Praticate un taglio ad X sulla cima della vostra fugassa e lasciate di nuovo lievitare fino al raddoppio del suo volume, che avverrà anche questa volta in circa 1,5/2 ore. La vostra ricetta fugassa veneta è quasi pronta, manca solo la copertura.

    La copertura della ricetta fugassa veneta e gli ultimi ritocchi

    Per la preparazione della copertura montate a neve l’albume e aggiungete pian piano lo zucchero. Montatelo per almeno 5 minuti, facendo in modo che il composto diventi fermo. Unite anche la farina di mandorle e il liquore all’amaretto e amalgamate delicatamente. Preriscaldate il forno, statico, impostando la temperatura a 200° C.

    Fate cuocere per 15 minuti poi abbassate la temperatura a 180° e continuate la cottura per altri 30-40 minuti. Se notate che diventa troppo scura, sistemate un foglio di carta stagnola sulla cima. Per verificare la cottura infilzate la fugassa con uno stecchino, se questo rimane pulito allora la vostra ricetta fugassa veneta è pronta. Lasciatela riposare e gustatela in compagnia.